Un lungo pomeriggio trascorso in un teatro di Bologna per rispondere alle domande di Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro, rispettivamente fondatore e direttore del quotidiano La Repubblica. Un pomeriggio nel quale il premier Mario Monti ha passato in rassegna tutti i punti salienti dell’agenda governativa, mentre fuori studenti, precari e ragazzi dei centri sociali manifestavano la loro contrarietà alla politica dei Professori.
Monti a Bologna – Si chiama “La Repubblica delle idee” l’iniziativa promossa dal quotidiano diretto da Ezio Mauro per favorire un contatto più diretto con i lettori. Una tre giorni – puntellata da ospiti importanti – per raccogliere proposte e analisi utili a individuare una soluzione. A “impreziosire” la kermesse ci ha pensato ieri il presidente del Consiglio, Mario Monti, che si è concesso a una lunga intervista al Teatro “Arena del Sole” di Bologna.
Fine crisi mai – “Ci siamo spostati dall’orlo del precipizio, solo che il cratere del precipizio si sta allargando e siamo di nuovo in una crisi che ci sta rincorrendo”. Così il premier Mario Monti ha spiegato ieri la difficoltà, per l’Italia, di uscire dal tunnel della crisi. L’immagine “vulcanica” evocata dal Professore ha riportato alla mente quella “coniata” dal suo predecessore al Tesoro, Giulio Tremonti, che era solito accostare la crisi a un videogame in cui, superato un livello, subito se ne presenta un altro con mostri più temibili da neutralizzare.
Ce la faremo da soli – Una premessa poco incoraggiante, che il premier ha cercato di “mitigare” così: “Ce la faremo, ce la stiamo facendo e da soli, certo con quella parziale cessione di sovranità che è stata decisa anni fa da Italia, Francia e altri paesi europei, ma – ha precisato Monti – non sotto il tallone di una troika“. “Non è vero che c’è stata una fase 1 del governo e che ora c’è una fase 2 dal volto più illuminato – ha poi aggiunto il premier – Abbiamo iniziato e stiamo continuando l’operazione di risanamento, pensiamo alla crescita e stiamo facendo al paese delle iniezioni che sono le premesse per la crescita”.
Tutto è orientato alla crescita – “Prendere provvedimenti per la crescita è un percorso lungo e faticoso – ha insistito il presidente del Consiglio – Presto vedremo alcuni effetti, ma non sono cose che possono essere misurate nel mese o nel trimestre. Tutte le liberalizzazioni e semplificazioni che hanno costellato l’agenda del governo fino a ieri non sono provvedimenti che non hanno a che vedere con la crescita. Ieri (con la presentazione del decreto Sviluppo, ndr) abbiamo potuto concentrarci meglio – ha spiegato il premier – ma non è un cambio di passo o di direzione, sono tutti provvedimenti orientati alla crescita”.
In stand by sugli esodati – E sugli obiettivi prioritari da centrare: “Devo arrivare al Consiglio Ue con la riforma del mercato del lavoro che è legge – ha scandito Mario Monti – altrimenti l’Italia perde punti”. Una puntualizzazione suonata come un esplicito avvertimento ai partiti perché non ostacolino in Parlamento l’approvazione del provvedimento. Quanto al tema spinosissimo degli esodati: “La situazione non è facile perché non tutti i cosiddetti esodati sono nella stessa condizione – ha spiegato il Professore – Mi impegno ad avere al più presto una ricognizione per quanto possibile realistica del fenomeno e a prendere provvedimenti conseguenti”. E ad Ezio Mauro che gli ha chiesto se è vero che il ministro Elsa Fornero gli ha offerto le sue dimissioni: “Non me le ha mai offerte e non le avrei accettate”, ha tagliato corto Monti.
Maria Saporito