Alla vigilia del suo intervento al Senato, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è tornata oggi sul tema caldissimo degli “esodati”. Lo ha fatto nel corso di un incontro organizzato nella sede della Regione Lombardia, dove ad ascoltarla c’era anche qualche “salvaguardato” in attesa di tutele. “Stiamo lavorando a una ricognizione più approfondita”, ha riferito il ministro, che ha invitato i presenti ad avere un po’ di pazienza.
Al lavoro sugli esodati – Il numero dei cosiddetti “esodati” continua a rappresentare il “tallone d’Achille” di Elsa Fornero che, dal giorno dell’incidente con l’Inps, viene inevitabilmente incalzata sull’argomento. E’ successo anche oggi, nel corso di un incontro alla Regione Lombardia: “Una prima stima dell’ufficio tecnico del ministero – ha riferito la Fornero – indicava il numero dei cosiddetti esodati in 50 mila unità, poi l’abbiamo portata a 65 mila per avere un margine di flessibilità, ma ci siamo accorti dopo che c’erano altre persone. Per loro il problema non è immediato – ha precisato il ministro – e richiede una ricognizione e una individuazione dei criteri a cui stiamo lavorando“.
Risorse limitate – “Vi chiedo di avere un po’ di pazienza – ha continuato la responsabile del Lavoro – Non tutto si risolve in tempi brevi. Vi prego di considerare che le risorse finanziarie del paese sono in questo momento abbastanza limitate. Dobbiamo assicurarci che ogni euro speso in forme assistenziali sia un euro ben speso. Posso solo promettere la mia sensibilità e il mio impegno – ha assicurato Elsa Fornero – ma le risorse non riesco a tirarle fuori dal nulla”.
Una gamba da amputare – E non è tutto perché oggi, nel corso di un convegno organizzato a Roma dalla comunità ebraica, il ministro del Welfare si è lasciata andare a una dichiarazione ai limiti del buon gusto. In riferimento alla riforma pensionistica che ha suscitato aspre polemiche, soprattutto presso i sindacati: “Abbiamo dovuto approvare la riforma previdenziale in tempi brevi senza la possibilità di consultarci con le parti sociali perché eravamo sull’orlo di una crisi finanziaria molto grave – ha spiegato la Fornero – Bisognava amputare la gamba al malato che rischiava la cancrena e in questi casi non si chiede ai parenti cosa fare. Bisogna farlo e basta”.
Maria Saporito