Polillo: Rinunciamo a una settimana di vacanza avremmo un impatto immediato sul Pil

Il sottosegretario all’economia Polillo, non nuovo a provocazioni di questo tipo, lancia un’idea per far salire il Pil e far ripartire la produttività, aumentare il tempo di lavoro: “Lavoriamo mediamente 9 mesi l’anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve”, avverte Polillo, “Se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto”. Il sottosegretario parla dell’obiettivo come raggiungibile con estrema facilità: “Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità perché abbiamo un deficit delle partite correnti della bilancia dei pagamenti che è di circa 3 punti del Pil, un dato spesso sottovalutato. Questo significa che noi ogni anno per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri che negli ultimi anni sono stati pari a 50 miliardi di euro. Quindi, se non chiudiamo questo gap non possiamo continuare a utilizzare prestiti esteri per sostenere i consumi”, ha dichiarato.

Per dimostrare che la sua idea non è completamente fuori dalle possibilità Polillo si riferisce ai sindacati: Anche i sindacati non sono contrari, almeno la parte più avveduta del sindacato che sta riflettendo per proprio conto su questo tema”. E ancora sottolinea: “All’interno di tutti i sindacati, compresa la Cgil, vi sono settori illuminati e riformisti che ragionano in termini di interessi generali”. Ma chi sarebbe disposto a cedere 7 giorni delle sue vacanze?

Irene Fini