Non ho mai avuto tanta nausea di biscotti come in questi giorni che hanno preceduto il match Italia-Irlanda, match cha ha consacrato la Nazionale Italiana ai quarti di finale pur soffrendo molto, troppo forse, contro un avversario che, con tutto il rispetto, non è certo la Spagna, la quale, a sua volta, alla formazione del Trap ha rifilato ben quattro gol! Troppa attenzione e troppo spazio da parte dei media, con interventi anche di alcuni protagonisti effettivi di questo Europeo (si pensi al Niño) o ad egregi assenti per infortunio (si pensi a Giuseppe Rossi), ad un eventuale “biscotto” tra Spagna e Croazia, forse in virtù del “pregresso” del 2004, quando uscimmo dall’Europeo in Portogallo a causa del 2-2 tra Svezia e Danimarca, pareggio definito da molti di “alta pasticceria”!
In questi giorni i “biscottifici” hanno preso prepotentemente il posto dei campi di calcio, dei moduli da adottare, e tanti operatori del settore, Tv, radio, giornali, hanno ripercorso svariate volte i famosi presunti “biscotti storici” (va chiarito che il termine “biscotto” deriva dall’uso di somministrare sostanze dopanti ai cavalli i quali ingerivano i famosi “biscotti” appunto, totalmente inconsapevoli delle conseguenze, ossia dei danni o viceversa benefici che avrebbero portato al fine di alterare le prestazioni degli stessi e, conseguentemente, manipolare il risultato di una competizione in un senso piuttosto che nell’altro): da quello della semifinale dei Mondiali del 1938 in italia-Brasile 2-1, alla competizione valida per la prima fase a gruppi Mondiali 1974 in Germania Ovest-Germania Est 0-1, alla seconda fase a gruppi Mondiali del 1978 in Argentina-Perù 6-0, alla prima fase a Gruppi mondiali 1982 in Italia-Camerun 1-1, alle qualificazioni agli europei 1984 in Spagna-Malta 12-1 e al più recente Svezia-Danimarca 2-2, che interruppe l’esperienza della Nostra Nazionale agli Europei del 2004.
Ma meglio sorvolare su questi episodi ancora discussi e discutibili già ampiamente ricordati in questi giorni, è ora di parlare di calcio giocato dalla neo formazione prandelliana in questo match: ore 20,45, muta l’orario ma non il tifo per l’Italia, i brividi sono gli stessi quando si ascolta l’inno di Mameli, forse ancora più forti ed intensi, l’Italia ha bisogno di essere supportata oggi più che mai. Il destino è nelle sue mani, lasciamo perdere i “biscotti”, pensiamo ad affrontare dignitosamente questo match con la giusta determinazione e voglia di qualificarci ai quarti di finale e recuperare così quei punti persi contro la formazione di Bilic proprio a Poznan, dove oggi si gioca. Poi penseremo al risultato della PGE Arena Gdansk di Danzica, dove si disputa in contemporanea Spagna-Croazia, sperando in un risultato utile per l’Italia, vale a dire: vittoria della squadra di Bilic o di quella di Del Bosque, ovvero pareggio 0-0 tra le due, con un’affermazione dell’Italia sull’Irlanda, che darebbe così l’accesso alla formazione di Prandelli ai quarti di finale, viceversa il pareggio 1-1 tra Spagna – Croazia costringerebbe gli Azzurri a battere l’Irlanda con almeno due gol di scarto, ma sarebbe necessario il 3-1 per passare il tanto bramato turno. Nell’ipotesi del 2-2 o di un pari ancor più corposo, l’Italia sarebbe fuori dagli Europei e qui a molti si darebbe senz’altro adito di parlare di eventuale “biscotto”. Il destino oggi dipende da Poznan, ma anche da Danzica, che ha già portato bene all’italia la quale lì ha disputato un buon match d’esordio con la Spagna, la favorita di questi Europei, chissà che non porti bene anche oggi, ma siamo a Poznan, dove l’Italia ha sprecato punti importanti con la Croazia, meritevole del pareggio conseguito. Elemento costante in entrambi i primi match un calo nei secondi tempi della squadra di Prandelli, in parte giustificabile contro i Campioni del Mondo, molto meno contro i croati.
Silenzio: irrompe l’inno di Mameli, riempie i cuori ancor di pù delle altre due volte, l’Italia va sostenuta, è legata ad un filo sottile di speranza di qualificarsi ai quarti. Stavolta solo applausi, niente fischi, come nei precedenti match, d’altro canto è stranota la sportività del pubblico irlandese, oggi ne è un’ulteriore conferma e il Trap è il simbolo di questa nazionale che guida come ct dal 2008, per la compostezza ma anche per la determinazione, nazionale quella irlandese educata ma anche vogliosa di giocarsela con l’Italia, nonostante sia già stato emesso da tempo il biglietto per il ritorno in patria.
Anche i pochi italiani presenti sugli spalti a Poznan applaudono durante l’esecuzione dell’inno irlandese e la storia dei biscotti sembra veramente lontana anni luce nonostante abbia dominato nelle tv, radio, giornali, bar, sino ad un minuto prima dell’inizio del match.
Prandelli, fedele ultimamente al 3-5-2, passa al 4-3-1-2 con in porta Buffon, in difesa Abate, Barzagli, Chiellini e Balzaretti, in mezzo Pirlo in cabina di regia, De Rossi e Marchisio interni, Thiago Motta trequartista e la premiata ditta Di Natale-Cassano in attacco. Fuori Bonucci che sostituisce poi Chiellini, opaco e affannoso, quando incorre in uno stiramento a seguito di un’azione di contrasto su Doyle, ma anche Balotelli poi rivelatosi decisivo, lo stesso Giaccherini, sostituito più che degnamente da Balzaretti (forse il miglior giocatore in campo sia per incisività che continuità in tutto il match), il quale quando arremba costringe gli altri a difendere, ”rischiando” di mandare in gol prima Di Natale poi Cassano. Fuori anche Maggio sostituito dal primo minuto da un Abate che fa la sua prestazione dignitosa meglio di quanto avesse fatto il giocatore del Napoli nei precedenti match. Il Trap schiera il classico 4-4-2 con Doyle-Keane a fare le punte. E oggi si sono anche intravisti, per quanto concerne la formazione dell’Irlanda, giocatori come Richard Dunne, il gigante trentaduenne dell’Aston Villa, la cui prestazione è stata caratterizzata da una non irrilevante lentezza nelle prime due partite.
Inizio di gara senz’altro per niente esaltante per la formazione di Prandelli che, tuttavia, riesce a portare a casa la qualificazione ai quarti di finale, battendo l’Irlanda per 2-0, con gol di Fantantonio e dell’estroso attaccante del City (dovevano essere gli Europei di Cassano e Balotelli, dicevano in molti, oggi è stato così), complice anche ovviamente un risultato favorevole all’Italia in quel di Danzica, dove la Spagna, lungi dal preparare e mettere in atto ogni tipo di “biscotto” ipotizzato, batte la Croazia per 1-0 con gol di Jesus Navas, il centrocampista esterno del Siviglia, che con la sua rete al 43′ del secondo tempo porta la Spagna prima in classifica nel nostro girone, elevandola a quota sette punti.
Gli Azzurri danno il meglio nella fase conclusiva del primo tempo e in quella iniziale del secondo tempo dopo aver subito la pressione degli Irlandesi. Il risultato viene sbloccato al 35′ del primo tempo dal talento barese, con un bel colpo di testa in corner dalla sinistra e la palla a finire sulla parte interna della traversa. Il secondo gol per gli Azzurri arriva puntuale al 44′ del secondo tempo grazie a Supermario che oggi merita, anche solo per il gol decisivo, pur non brillando particolarmente per il resto della sua prestazione, finalmente l’appellativo di Supermario, che tutti avremmo voluto attribuirgli già nei precedenti match di questo Europeo, per la bellissima mezza rovesciata con cui raddoppia il risultato positivo per la formazione di Prandelli. L’Irlanda comincia a salire nel secondo tempo, creando non poche difficoltà al reparto difensivo italiano guidato da Buffon, ma oramai è tardi, nonostante ci sia nervosismo in campo (Andrews viene espulso per proteste reiterate all’arbitro e sembra volersela prendere anche con Prandelli, gesto inaudito) e nonostante l’atteggiamento del nostro ragazzone del ‘90, che dopo il gol istintivamente proferisce qualcosa, forse in lingua inglese, fermato da Bonucci che gli tappa la bocca.
L’Italia si qualifica così eliminando la Croazia. Sicuramente ha sofferto troppo contro l’Irlanda del Trap, ma è il risultato ciò che conta e ora ci aspettiamo maggiore determinazione da parte dei nostri giocatori, indipendentemente se il prossimo match lo disputeranno contro la Francia, l’Ucraina o l’Inghilterra.
Oramai il biscotto è un mero lontano ricordo: l’Italia ha passato il turno, questo conta, Cassano ha segnato, questo conta, Balotelli ha segnato, questo conta… e a Supermario, autore di un fantastico gol, non si può non “perdonare” anche qualche atteggiamento istintivo in campo, lo stesso probabilmente che lo fa essere il giocatore più discusso in questi Europei e che nei momenti decisivi gli consente di siglare gol come quello di stasera. GRAZIE ITALIA… ma grazie anche Spagna per aver disputato dignitosamente la sua partita… e ora mi mangio un biscotto… mi è venuta improvvisamente fame…
A domenica…
Marica Longini