Non c’è pace per il Ministro del Welfare Elsa Fornero. Ieri il Ministro nella sede della Regione Lombardia ha illustrato le novità che verranno introdotte dalla nuova riforma del lavoro. Contestualmente, un gruppo di oltre cento persone si è riunito per protestare contro l’esponente del governo, tra i più contestati fin dall’inizio del suo mandato. A farla da padrona le bandiere di Rifondazione Comunista, ma anche alcuen associazioni di settore, come ad esempio l’Atdal, che cerca di tutelare i diritti e dare un aiuto agli over 40 rimasti senza lavoro.
Striscioni e cartelloni dai toni pesanti e arrabbiati hanno invaso via Fabio Filzi: “Fornero paccata di balle”, oppure “classe 1953, senza lavoro, senza tutele, senza pensione”. E ancora “troppo giovani per la pensione, troppo vecchi per lavorare”. Uno degli obiettivi che la nuova riforma dovrebbe perseguire è , secondo la Fornero, proprio una maggiore inclusività nel mercato del lavoro di quelle categorie ad oggi marginalizzate dall’andamento dello stesso mercato, tra le quali, anche quella dei lavoratori maturi o anziani. Resta da vedere come fare. Secondo il Sen Pd ed economista Pietro Ichino, che pur ha difeso quasi a spada tratta la riforma, “metà del problema dei lavoratori anziani è che se perdono il lavoro, lo perdono con uno stipendio alto ed a parità di produttività un datore di lavoro non pagherà mai un lavoratore il doppio”. Questo non per dire che chi ha una certa età debba essere pagaro di meno, ma che comunque una soluzione concrata va assolutamente trovata.
Un altro problema lo ha posto Tito Boeri, che ha definito la riforma “Gattopardesca”. C’è infatti anche una questione di mentalità. I datori di lavoro sono in genere piuttosto restii ad affidarsi a lavoratori anziani, in poche parole “non li vogliono”. La Fornero nel suo discorso ha toccato anche questo punto, cercando di far capire che la riforma potrà funzionare solo se verrà cambiata anche la mentalità sia di chi lavora sia di chi il lavoro lo fornisce. Ma il Ministro è attaccata più sul fronte della recente riforma delle pensioni, che ha generato, ad esempio, l’incredibile problema esodati. Ieri in piazza anche un finto impiccato, che non avrebbe diritto alla pensione per soli 5 giorni. In ogni caso sulla questione degli esodati il balletto delle cifre è quasi imbarazzante. 390.000 secondo alcuni, 50.000, inizialmente secondo i dati del Ministro, poi corretti (come ha ammesso lei stessa), in 65.000. “Si è scoperto poi dopo che ce n’erano anche altri, ma questi non hanno urgenza immediata e il governo sta chiaramente cercando una soluzione, non si può fare sempre tutto e subito” ha precisato.
Angelo Sanna