Si dice che l’ex premier Silvio Berlusconi stia dedicando molto del suo tempo allo “studio” dei codici comunicativi di Beppe Grillo. Stando a quanto dichiarato oggi dal Cavaliere però, a conquistarlo non sarebbero stati solo i modi ma anche i contenuti esposti dal comico genovese che da sempre auspica l’uscita dell’Italia dall’euro. Un’idea ripresa dall’ex presidente del Consiglio, che – nel corso di un incontro pubblico – ha aperto a un ritorno alla moneta nazionale.
Uscire dall’euro si può – “Non credo che sia una bestemmia l’ipotesi che l’Italia esca dall’euro e torni alla propria moneta”. A dichiararlo oggi, alla presentazione del libro di Gianstefano Frigerio, è stato Silvio Berlusconi. Un’uscita, quella dell’ex premier, largamente argomentata: “L’unica soluzione – ha spiegato – è che l’euro sia sostenuto da un governo centrale europeo e da una Banca centrale che faccia da garante. La Germania si deve convincere che la Bce deve fare la banca di garanzia, pagare i titoli emettendo euro”.
Voglia di svalutazioni – Un quadro che l’ex capo di governo sembra però considerare di difficile attuazione. Che fare allora? “O si ipotizza l’uscita di Berlino dall’euro”, ha azzardato il Cavaliere, oppure “gli Stati ritornano alla propria moneta nazionale“. “Ovviamente non sarebbe auspicabile – ha subito corretto il fondatore del Pdl – ma ci sono dei vantaggi perché da quando c’è l’euro non ci sono più le svalutazioni mentre avere una propria moneta consente, con una svalutazione competitiva, di aumentare le esportazioni e non ci sarebbero ripercussioni sul mercato interno”.
Incontri internazionali – Di più: “Il 15 luglio – ha annunciato Berlusconi – terremo un convegno alla nostra Università delle Libertà con tutti i Nobel economici, sotto la regia di Antonio Martino, per discutere dell’ipotesi di uscire dall’euro”. Un annuncio col quale l’ex premier sembra aver ufficialmente sdoganato l’euroscetticismo targato Pdl.
Maria Saporito