Il voto del Senato – Con 155 voti a favore e 3 contrari il Senato autorizza l’arresto di Lusi, Senatore ed ex tesoriere della Margherita. A favore hanno votato Pd, Italia dei Valori e Lega.
La votazione non ha visto lo scrutinio segreto, come anticipato nei giorni scorsi, la richiesta, infatti, presentata inizialmente dai Senatori del Pdl, è stata poi ritirata.
Il Pdl, al momento del voto ha deciso di lasciare l’Aula, non facendo mancare il numero legale, ma non partecipando al voto.
L’idea è dei senatori Augello e Nitto Palma e fatta in modo che “la sinistra sarebbe lasciata sola ad occuparsi della vicenda“.
Dal Pd, favorevole all’arresto, era arrivata la richiesta di non presentare la richiesta di voto segreto: “Non presentate nessuna richiesta di voto segreto. Che si voti con voto palese. L’occultamento del voto è un occultamento di responsabilità. Noi temiamo che dal voto segreto venga un giudizio di opacità da parte dei cittadini sull’operato del Senato. Chiedere oggi il voto palese è un requisito indispensabile perché l’operato del Parlamento non appaia come il luogo di oscuri accordi. Non abbiamo nulla da scambiare, nulla da nascondere“, ha ricordato oggi la Finocchiaro.
Il discorso di Lusi – Prima della votazione, Lusi era tornato a chiedere ai suoi colleghi Senatori di votare contro l’arresto: “Non intendo sottrarmi alle mie responsabilità e non intendo affatto sottrarmi al processo. Mi si vuole mandare in carcere perché, parlando con i media, inquinerei il percorso investigativo. Non c’è altra motivazione”. Ma il legislatore deve tenere distinta l’autorizzazione alla misura cautelare dall’istituto, ancora non previsto, dell’anticipazione della pena. Non fatemi diventare un capro espiatorio. La gestione dei flussi finanziari è stata effettuata per comune assenso al fine di accantonarle per le attività politiche di diversi esponenti del partito”.
Matteo Oliviero