Di ritorno dal vertice internazionale a Los Cabos, il premier Mario Monti è tornato a occuparsi delle faccende “domestiche”. Ad attenderlo ieri ha trovato una notizia non troppo incoraggiante, relativa ai nuovi malumori manifestati dai partiti sui provvedimenti del ministro Elsa Fornero. La responsabile del Lavoro ha, infatti, inanellato negli ultimi giorni una serie di gaffe (tra tutte quella sul numero degli “esodati”) che hanno spinto Pd e Pdl ad alzare la voce e a richiedere tempestive “correzioni”. Da qui l’intervento del presidente del Consiglio, che in serata ha diffuso una nota per “calmare gli animi”.
La stretta sulla riforma del lavoro – “Il Governo ha chiesto al Parlamento di accelerare l’esame sulla riforma del mercato del lavoro contenendolo entro tempi compatibili con l’esigenza che la legge sia approvata entro il 27 giugno affinché il Consiglio europeo del 28 giugno possa prendere atto del varo di questa importante riforma strutturale”. E’ questo l’incipit della breve nota diffusa ieri sera da Palazzo Chigi per fornire rassicurazioni ai partiti.
L’impegno dei Professori – “Il Governo si impegna a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative, altri problemi posti dai gruppi parlamentari – si legge nel comunicato – la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali. Su questi temi, il Governo sta lavorando anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza”.
Garanzie imprescindibili – Una nota stringata, con la quale il premier ha sostanzialmente teso la mano ai partiti in fibrillazione, garantendo loro un intervento fulmineo sui punti più “cedevoli” dei provvedimenti targati Fornero (“esodati” e ammortizzatori sociali per il Pd, flessibilità in entrata per il Pdl). Garanzie considerate indispensabili per centrare l’obiettivo prioritario: giungere al Consiglio europeo di fine mese con la riforma del lavoro “in tasca”.
Maria Saporito