Nella querelle scatenatasi intorno alla presunta “ingerenza” del Colle nelle indagini sulla trattativa Stato-mafia, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha deciso di ufficializzare la sua posizione. Dopo lo “sfogo” di Giorgio Napolitano – che ha sostanzialmente detto no alla campagna denigratoria ordita (a suo dire) contro di lui – la terza carica dello Stato è scesa in campo per ribadire la fiducia nel presidente.
Fini sta con Napolitano – “L’equilibrio, l’imparzialità e l’alto senso dello Stato con i quali il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, svolge il suo mandato di massimo garante della Costituzione e di supremo Magistrato, si manifestano in ogni occasione e sono alla base del rispetto e della gratitudine di cui gode tra tutti gli italiani”. Comincia così la nota vergata oggi dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, a sostegno dell’inquilino del Colle.
Irresponsabile delegittimazione – “Il suo alto impegno al servizio del paese – ha continuato Fini riferendosi a Napolitano – ha un valore ancor più rilevante in questa difficile fase della società nazionale, il cui legame con le Istituzioni deve essere salvaguardato da ogni forma di irresponsabile delegittimazione“. Un ragionamento, quello del leader di Fli, che sembra prendere di mira le dichiarazioni di Antonio Di Pietro, che – sullo spinoso argomento (i dubbi su un’interferenza del Colle nelle indagini condotte dalla Procura di Palermo) – ha dimostrato di voler andare fino in fondo.
La controreplica di Di Pietro – “Il presidente della Repubblica – ha detto oggi l’ex togato – dovrebbe sapere bene che nessuno, neppure lui, è al di sopra e al di fuori della legge. Prendiamo atto che avalla il comportamento dei suoi più stretti collaboratori che hanno tentato di interferire in una inchiesta penale in corso che riguarda fatti gravissimi. Non si tratta di una campagna di sospetti e di insinuazione – ha replicato Di Pietro al capo dello Stato – ma della ricerca della verità“.
Maria Saporito