Calciomercato Inter: asse con il Genoa per Destro. E Preziosi si infuria con il Siena


Calciomercato Inter – Si infiamma la guerra di mercato per Mattia Destro, il cui destino appare ancora più incerto. La bagarre ricorda i tempi della “guerra fredda” tra Usa e Urss, quando le due superpotenze si scontravano appoggiando due Paesi in conflitto tra loro. In questo caso, le due superpotenze sono Inter e Juventus. I primi hanno stabilito un vero e proprio patto con il Genoa, mentre i secondi sostengono il Siena, nonostante le smentite di Marotta. Moratti e Preziosi si sono visti nel pomeriggio per rafforzare l’asse di mercato e portare l’oggetto della contesa – Destro appunto – sulla sponda nerazzurra di Milano. L’accordo, difatti è stato già raggiunto nelle scorse settimane, con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni.

Preziosi contro il Siena – A far saltare tutto, ci ha pensato il Siena, che ieri ha esercitato l’opzione sul riscatto del calciatore. A questo punto, i toscani detengono metà del cartellino e sono pronti a far saltare i piani del Genoa. Ma Preziosi non ci sta e minaccia il club di Mezzaroma: “Destro va dove dico io, altrimenti resta a Siena”. L’Inter intanto resta in attesa che i liguri si accordino con il Siena per poi riportare Mattia Destro alla base, cioè nella società in cui è cresciuto. Il presidente Moratti, dal canto suo, fa il vago: “Non lo so cosa è successo, ne sapranno di più loro. Se Spero? Non che si speri. Sto seguendo il mercato, niente di più. Un patto per Destro? Lo chieda a Preziosi, non lo so”.

La posizione del Siena – Riguardo all’affaire Destro, si è espresso il ds bianconero Stefano Antonelli: “Chi lo vuole deve parlare di cose concrete. Nei prossimi giorni ci saranno le idee più chiare. Il calciatore sa che Inter, Juventus e Roma sono soluzioni straordinarie. Sono tre grandi club, uno vale l’altro per il giocatore. Il ragazzo vuole andare in una squadra che gli possa permettere continuità, di giocare e di migliorare. Zeman, Stramaccioni o Conte sapranno valorizzarlo al meglio. Adesso però si dovranno calmare un po’ le acque”.

Miro Santoro