Bisogna fare chiarezza: il messaggio che il leader di Sel, Nichi Vendola, ha lanciato ieri al partito di Bersani non lascia spazio a fraintendimenti. In un periodo segnato da grande fermento, con i partiti apparentemente già impegnati nella campagna elettorale, il governatore della Puglia ha schiacciato il freno sulla futura alleanza coi democratici. “Non è scontata – ha detto Vendola – Prima voglio capire quale sarà il programma“.
Alleanze traballanti – “Io non voglio un centrosinistra che persegue le politiche del centrodestra, ci vuole un chiarimento politico prima di sciogliere i nodi che sono ancora terribilmente intricati”. A conclusione di una conferenza stampa convocata ieri alla Camera, il governatore della Puglia, Nichi Vendola, è tornato a spargere sale sulle “ferite” del centrosinistra. I rapporti tra i due ex “alleati”, Antonio Di Pietro e Pier Luigi Bersani, si fanno sempre più tesi e, in questa guerra di nervi, il numero uno di Sel non sembra più disposto a vestire i panni di “paciere”.
Per un’Europa sociale – “Noi siamo contro l’Europa tecnocratica e liberista – ha scandito con fermezza Vendola – siamo per l’Europa sociale. Bisogna cambiare passo e smettere di pensare che il welfare sia uno spreco buonista che ha causato la crisi. La crisi è frutto dell’economia di rapina in un mondo in cui il lavoro ha perso il suo peso sociale – ha denunciato il presidente della Regione Puglia – L’unico centrosinistra a cui sono iscritto è quello che dismette la farmacopea del liberismo, che dismette gli abiti del passato e lavora per una nuova Europa sociale”.
Primarie con incognita – Parole che il leader di Sel sembra pronunciare pensando al partito di Pier Luigi Bersani, impegnato a re-inventare se stesso tra il sostegno al governo tecnico e la fisiologica propensione (almeno sulla carta) alle istanze popolari. E non è tutto perché il governatore della Puglia ha deciso di porre un’ipoteca anche sulla sua partecipazione alle primarie: “Non sono un concorso di bellezza – ha spiegato – dipenderà da cosa vogliamo costruire”.
Di Pietro promosso – Più clemente, invece, il suo giudizio su Antonio Di Pietro, “bersagliato” da più parti per il pressing esercitato sul Quirinale: “E’ un importante alleato, che esprime un valore aggiunto per la coalizione di centrosinistra – ha detto Vendola – Non si tratta di una questione di buona educazione istituzionale, ma semmai di cattiva politica”.
Maria Saporito