Ezequiel Lavezzi, oramai ex attaccante del Napoli, sulle pagine de Il Mattino ha parlato proprio da ex, analizzando in che modo è finito il suo rapporto con la squadra partenopea, ricordando a tutti i tifosi che li porterà sempre con sé e anche lanciando un attestato di stima a Edy Reja, allenatore che lo ha lanciato in Italia: “Per me è stato come un padre” ha detto l’argentino, che ora per una cifra di circa 30 milioni di euro, non ancora ufficiali e aumentabili dopo presenze e prestazioni con bonus vari, si trasferirà al Paris Saint-Germain dove sarà allenato da Carlo Ancelotti, un altro italiano.
Grande libertà- “Reja è stato il mio primo allenatore in Italia. Con me sapeva usare sia la carota che il bastone e sapeva quando rimproverarmi e quando scherzare con me. Mi ha dato tanto. Ricordo benissimo quando mi prendeva in giro per i miei capelli lunghi, ma lo faceva sempre con affetto, col sorriso. Mi dava grande libertà in attacco e mi ha dato una grande mano per ambientarmi e giocare come meglio sapevo fare. Ho capito come giocano le difese italiane, che sono molto più dure di quelle del Sud America, e mi sono subito ambientato. Avrò un grande ricordo di lui”.
Mario Petillo
