Gods of Metal 2012, Motley Crue – Il solleone concede una pausa durante il terzo giorno di festival, che si svolge in un clima meglio sopportabile. Giornata all’insegna del glam e di sonorità più catchy, meno metallo e più melodia. E’ il giorno dei Gotthard, dei The Darkness, di Slash e dei Motley Crue. E’ sabato, e la gente è più numerosa rispetto alle precedenti due giornate. Si inizia con i nostrani Planethard e il loro rock alternativo per poi passare ben presto a Lizzy Borden e le sue maschere: “Tomorrow never comes” è il primo brano proposto, buono per caricare un pubblico tramortito dal caldo delle 14. Belli gli abiti del singer americano che hanno reso ancor più coreografico uno show divertente.
Il pomeriggio – Dalla Svezia, è il turno degli Hardcore Superstar, una delle migliori band live in circolazione. Li si ama o li si odia, il sound del combo e lo stile sono molto particolari e alla fine, visti gli scroscianti applausi, si può dire che sia stato un successo. Sono le 16 ed i Gotthard si preparano a salire sul palco: gli svizzeri sono una band hard rock molto amata e la loro presenza al Gods of Metal nobilita l’evento. Il nuovo cantante Nic Maeder è all’altezza della situazione sia sui pezzi più datati che su quelli recenti, anche se difetta un pò in quanto a presenza scenica. Suoni un pò ovattati sui primi brani minano una prestazione nel complesso positiva che il pubblico dimostra di gradire. Tornano in Italia anche i Darkness, ma sfortunatamente la loro prestazione è macchiata da un problema tecnico che a circa metà dell’esibizione li costringe a sospendere il tutto per circa un quarto d’ora. Lo show riprende, ma c’è tempo solo per pochi brani: il bravo frontman si scusa per l’inconveniente, ma il pubblico ha dimostrato comunque di apprezzare.
Slash e Motley Crue – Myles Kennedy e Slash sono pronti a salire sul palco, il loro sarà un mix di brani tratti dalla carriera solista di Slash ed altri pescati dalla produzione dei Guns N’Roses. L’alchimia funziona perfettamente e la platea approva la scelta con fragorosi applausi, mentre uno scroscio di pioggia, iniziato durante il concerto dei Darkness, prosegue anche durante le prime note di quello di Slash. “Nightrain”, “Sweet Child O’Mine” e “Paradise City” sono i brani più sentiti, in una scaletta inevitabilmente incentrata sul nuovo Apocalyptic Love. Ed infine eccoli i Motley Crue, con il loro maxischermo sul fondo, un carico di adrenalina senza pari, due ballerine sgambettanti sul palco e l’immancabile batteria rotante di Tommy Lee. La sequenza dei brani è una cavalcata inarrestabile: uno via l’altro si ascoltano “Live Wire”, “Too fast for love” e “Shout at the devil” passando per l’inossidabile ballata “Home sweet home”. In mezzo, l’esibizione della batteria rotante, in grado di compiere un giro di 360 gradi su un’apposita struttura in acciaio. Domenico, il fan prelevato dal pit da Tommy Lee, ha avuto la fortuna di poter provare il “giro della morte” insieme al drummer dei Motley Crue. Un’esperienza indimenticabile, un momento di assoluto godimento tra lo stupore del pubblico. Il Gods continua oggi con la quarta ed ultima giornata che vedrà protagonista Ozzy Osbourne.
R. A.