Forte la tensione tra Ankara e Damasco, dopo l’abbattimento da parte della Siria di un caccia F-4 turco mentre era in volo nello spazio aereo internazionale. La Turchia ha per questo inviato una nota diplomatica alla Siria ed è chiamata in causa anche l’Ue. La questione sarà infatti dibattuta lunedì a Lussemburgo dai ministri degli esteri dell’Ue mentre martedì si svolgerà un vertice della Nato a Bruxelles, la portavoce Oana Lungescu ha spiegato che la Turchia “ha chiesto consultazioni in base all’articolo 4 del Trattato di Washington. In base al quale ciascuno degli alleati può chiedere consultazioni quando ha l’impressione che la sua integrità territoriale, la sua indipendenza politica o la sua sicurezza viene minacciata”.
Ankara ha avvertito il governo di Damasco di non sfidare militarmente la Turchia e ha annunciato di conoscere le coordinate geografiche del relitto: “Sappiamo in quale zona delle acque siriane si è inabissato il nostro aereo, ma non abbiamo ancora potuto trovarlo”, ha detto Unal. Pugno duro quello di Ankara che avverte: “Nessuno può permettersi di testare le capacità (militari) della Turchia”, ha detto il capo della diplomazia turco Ahmet Davutoglu. La Siria non aspetta in silenzio e da parte sua sostiene che un gruppo di “terroristi è stato intercettato mentre tentava di infiltrarsi dalla Turchia, a Latakia. Alcuni di loro sono stati uccisi, altri feriti e altri ancora sono fuggiti”.
Irene Fini