Euro 2012, Italia-Inghilterra 4-2 dcr, l’editoriale di Marica Longini

Mi sono concessa qualche giorno di relax, ma il grande match Italia-Inghilterra, la formazione del coraggioso e sinora premiato Prandelli contro quella del sostituto di Capello, Hodgson, non si può certo perdere, appuntamento d’obbligo: Ibiza, ore 19:00, una folta schiera di inglesi con annessi numerosi calici di birra, tutta schierata davanti al mega scherma dell’hotel, gia pronti a tifare England.

Ore 20.30: ceno in cinque minuti e corro anch’io davanti al grande schermo. Suggestivo il panorama che si presenta davanti ai miei occhi: uomini, tanti uomini, tutti inglesi, bambini, tanti bambini, e donne, mogli, madri, tutte a tifare l’Inghilterra di Rooney e Gerrard. Una bambina indossa persino un grazioso vestitino con la bandiera dell’Inghilterra e alcuni uomini e bambini sono vestiti con magliette rappresentative della loro nazionale di calcio. Solo qualche sporadico italiano, appena entro mi guardano tutti, capiscono che sono italiana, forse dall’aspetto mediterraneo che mi contraddistingue, e mi dicono sorridendo: Good luck! Io cordialmente rispondo: You too!

Inizia la partita: mai avrei immaginato di assistere a questo match in Spagna, la favorita di questi Europei, con tanti inglesi. Uno spettacolo allo stato puro, ve lo assicuro! Un osannare Rooney anche alla sia pur minima azione lievemente interessante e un ingigantire le rare occasioni da gioco create dai loro beniamini. Ma soprattutto un continuo “buuh” a Supermario ogni volta che tocca palla. Ebbene sì, il nostro Balotelli e’ malvisto dai tifosi inglesi, quelli che tifano la Nazionale, ma anche da qualcuno che tifa per il City. Sì, c’è qualche tifoso del City in sala, eppure critica il nostro talento del ’90… why? Mario è così, odi et amo alla Catullo, anche in Italia i tifodi della Nazionale sono divisi tra chi lo adora e lo ritiene un elemento imprescindibile per la Nazionale prandelliana, e chi non sopporta alcuni suoi comportamenti un po’ sui generis (ci piace il latino, è una lingua morbida anche quando si vuole essere un po’severi) al punto tale da non volerlo nella nostra Nazionale per quanto sia priva di giovani talenti e per quanto serva un elemento come Balotelli, talento allo stato puro quando in vena, capace di risolverti definitivamente una partita entrando in corso d’opera, ma ben capace anche di lasciare la squadra in dieci uomini.

Il contesto è particolare, il match è strepitoso, i nostri giocatori tengono testa all’Inghilterra per tutti i 90’i, per tutti i supplementari e stravincono ai rigori battendo l’ex squadra di Don Fabio 4 a 2.

Mi sento orgogliosa di essere italiana, questa è l’Italia che vogliamo, quella che si sacrifica e dà spazio all’individualità solo quando necessita. Gli azzurri, sempre padroni del campo, in quel di Kiev dominano gli inglesi dall’inizio alla fine colpendo due pali e sciupando numerose occasioni soprattutto con Balotelli, guadagnandosi così la semifinale giovedì in quel di Varsavia contro la Germania del laziale Klose.

L’Italia, ormai avvezza alla netta superiorità del tifo avversario, parzialmente bilanciata dalla simpatia del popolo ucraino per i nostri giocatori, scende in campo con Balotelli rientrante come titolare e il neo milanista Montolivo trequartista al posto di Thiago Motta con lo schema del 4-3-1-2 palesemente offensivo. Hodgson punta al 4-4-2 con Gerrard e Parker cerniere di centrocampo e Rooney col compito di guastafeste in avanti. Il primo tiro degno di nota è quello di De Rossi al 3′ del primo tempo: la palla a giro finisce sul palo a portiere battuto. Poi ci prova Johnson il cui tiro viene neutralizzato da un sempre grande Buffon, ancora qualche guizzo di Parker, Welbeck, Fantantonio e Supermario, il quale, tuttavia, non riesce a concretizzare vicino all porta inglese. Al 25′ il regista juventino mette Balotelli solo al limite dell’area, ma Terry evita la realizzazione del gol, successivamente al 41′ Lescott anticipa l’ex interista, smarcato da un colpo di testa di Cassano.

Altro momento meritevole di menzione, in negativo tuttavia, unico tasto dolente di questo match giocato alla grande, è il battibecco in casmpo tra Balotelli e il centrocampista romanista: Mario crossa un pallone troppo lungo e De Rossi lo riprende.

Il “bad boy” del City gli risponde puntando il dito sulla bocca, l’intervallo serve a far chiarezza e a placare gli animi.
Agli inizi del secondo tempo De Rossi vanifica un’ottima occasione quando si trova solo davanti ad Hart, merito di un’azione di testa di Marchisio, ma immediatamente gli viene offerta la possibilit- di rifarsi quando tira un ottimo destro che confonde lo stesso Hart, ne approfitta Supermario, ma l’estremo difensore inglese si fa trovare pronto. Netta superorità tecnico-tattica degli azzurri, ma anche grande supremazia atletica, i nostri giocatori corrono tanto, si sacrificano contro la squadra di Hodgson che mantiene un atteggiamento difensivo per quasi l’intero match. Supermario sfiora il gol con una bella rovesciata alta di poco e il tecnico inglese sostituisce Millner e Welbeck con Walcott e Carroll.

Dopo che De Rossi lascia sfumare una notevole apertura di Pirlo, gli inglesi si fanno notare con un’azione di Young che impensierisce un ottimo Buffon; nulla di fatto però per i bianchi. L’ex Mister della Fiorentina manda in campo Diamanti al posto di Cassano, che, forse, ha disputato la sua peggiore partita in questo europeo, colpevole in particolare di non intendersi bene con Balotelli, oltre a non entrare in partita e a farsi stoppare spesso, e Nocerino, al posto di De Rossi, il quale appena entrato all’89’ sfiora il gol, palla ribattuta da Johnson. Il ritmo inevitabilmente crolla nei supplementari; da menzionare tuttavia un tiro di Supermario al 10′ del supplementare e un cross a giro dell’ex West Ham che colpisce il palo dando una scossa al match. Lo stesso Diamanti si fa notare per un tiro rilevatosi poi troppo alto agli inizi del secondo tempo supplementare e al 114′ fornisce una palla interessante ma inutile a Nocerino che mette in rete ma ahimè viene fischiato il fuorigioco.

Si passa ai rigori: è tutto un brivido, gli inglesi continuano a dirmi: “Good luck” e alcuni sorridono: “You are the winner!”. Anche loro sono ben consapevoli che l’Italia deve vincere perché lo merita, per tutte le azioni create, per il gioco espresso, per il possesso palla nettamente superiore.

Sfilano, uno dopo l’altro, ai rigori: Balotelli, Gerrard, Montolivo, che mette fuori, e l’Italia si accascia per un attimo, Rooney, Pirlo, Young, che colpisce la traversa e l’Italia si rialza, Nocerino, Cole, il cui tiro viene parato dall’estremo difensore italiano e l’Inghilterra comincia a sentire puzza di sconfitta e, per finire, Diamanti che decreta lo strapotere tecnico, tattico, atletico degli uomini di Prandelli.

“Stringiamoci forte, siam pronti alla morte!”. Io esulto e con me i pochi tifosi italiani, gli inglesi si rassegnano e mi ripetono: “You are the winner!”.

A giovedì…

Marica Longini