Sì, ovviamente Andrea Pirlo è un fuoriclasse, non è certo una novità; ma l’incredibile dimostrazione di coraggio passata attraverso il “cucchiaino” di stasera è qualcosa che va oltre l’essere un giocatore superiore alla media. Nei quarti di finale di Euro 2012 si affrontano Italia e Inghilterra. Gli azzurri dominano per almeno settanta minuti, sbagliano una marea di occasioni e prendono pure due pali. Già, la sfortuna.. Si va ai supplementari. Stessa storia. Mancano solo i rigori, la classica lotteria. Per giunta l’Italia ha corso molto più dell’Inghilterra, squadra coriacea come poche altre al mondo, con seimila tifosi al seguito coriacei almeno quanto i giocatori che sono venuti a sostenere.
Tira Balotelli, goal, risponde capitan Gerrard, rete. Montolivo, fuori, ed è subito panico. Ok, è solo una partita, ma dopo 120 minuti così incavolarsi non è mica un reato. Va Rooney, che gela Buffon. Tocca a Pirlo. La situazione psicologicamente è tra le peggiori possibili. Sotto di due rigori a uno, in un quarto di finale europeo, dopo aver letteralmente regnato per tre quarti di partita. Se si perde è una beffa, per usare un eufemismo. Per rimediare qui serve un vero fuoriclasse; e infatti al dischetto degli undici metri si presenta Andrea Pirlo. Sarà nervoso, agitato e soprattutto stanco. Il fantasista è tra i più navigati, ma nemmeno lui è invincibile, forse. O forse lo è.
Calcia la palla come se fosse in allenamento. Una palla che milioni di spettatori osservano attoniti per oltre due secondi. Quel maledetto oggetto rotondo continua a girare su sé stesso e intanto va verso la porta, che pare stia scappando. Il rigore è troppo lento. Già però è anche un cucchiaio alla Francesco Totti, personalizzato Andrea Pirlo. Per i telecronisti diventa il (ritrovato) cucchiaino. L’eccentrico Hart non può fare altro che guardare il pallone depositarsi beffardo in rete. Non lo poteva prendere. Non poteva nemmeno pensare di dover fronteggiare un rigore così, tirato in quel modo in quel momento. Solo un pazzo o un genio potevano provarci. E se Pirlo è pazzo allora chi scrive è Napoleone. D’altra parte, viene da dire, un leader è un leader soprattutto nei momenti peggiori. Andrea Pirlo, appunto.
A.S.