Pdl, Biancofiore e Bondi: i fedelissimi del Cavaliere

Nella “babele” di dichiarazioni seguite alle ultime esternazioni di Silvio Berlusconi, a distinguersi sono stati l’ex ministro Sandro Bondi e la deputata Michaela Biancofiore. In controtendenza rispetto alla maggioranza dei colleghi – che hanno salutato con scarso entusiasmo il possibile ritorno in scena del Cavaliere come protagonista – i due hanno, infatti, ribadito il loro pieno sostegno all’ex premier, puntando l’indice contro gli “ingrati”.

Reazioni travisate? – “Sono certa che le reazioni dei massimi dirigenti del Pdl all’annuncio dell’impegno diretto di Berlusconi siano state travisate. In caso contrario, sorprenderebbe l’ingratitudine e l’assenza di fiducia visto che hanno beneficiato in lungo e in largo, più di chiunque altro, delle sue idee e dei suoi voti e coerentemente dovrebbero lasciare le poltrone che occupano nella creatura sempre da lui creata”. A scriverlo in una nota è stata la “berlusconissima” Michaela Biancofiore.

Nominati dal Cavaliere – La pidiellina ha sentito il bisogno di bacchettare i troppi colleghi che hanno dimostrato di non gradire il possibile ritorno di Berlusconi alla guida del partito (o del paese), invitandoli a “farsi da parte” in segno di coerenza. “Tanto più che – ha continuato la Biancofiore – nonostante l’encomiabile sforzo di Angelino Alfano di democratizzare il partito e di rifare giustamente una legge elettorale che permetta agli elettori di scegliersi il proprio rappresentante, paradossalmente la stragrande maggioranza di loro sono nominati da Berlusconi ed eletti da nessuno”.

Il disagio di Bondi – Al suo fianco (e, dunque, al fianco del Cavaliere) anche l’ex ministro della Cultura, Sandro Bondi“Non posso nascondere il disagio e lo stupore che ho provato leggendo certe posizioni che rassomigliano a veri e propri altolà rispetto alle determinazioni che il presidente Berlusconi vorrà assumere, come sempre, nell’interesse del nostro partito e dell’Italia”, ha osservato ieri sconsolato.

Maria Saporito