Riforma lavoro: il governo pone 4 fiducie

Quattro fiducie per portare a casa la più faticosa delle riforme. Ad annunciarle è stato ieri il ministro per i Rapporti col Parlamento, Pietro Giarda, che nell’Aula di Montecitorio ha formalizzato la richiesta – da parte del governo – di 4 voti di fiducia (uno per ogni articolo) sulla riforma del mercato del lavoro. Il testo – che non presenta cambiamenti rispetto a quello licenziato dal Senato – arriverà alla Camera questo pomeriggio e verrà presumibilmente approvato nella giornata di domani.

Verso l’approvazione – Avrà inizio oggi, intorno alle 18,40, il rush finale alla Camera volto a far incassare la fiducia sulla riforma targata Elsa Fornero. La “maratona” parlamentare (4 votazioni tra oggi e domani) dovrebbe permettere al premier Mario Monti di arrivare al Consiglio europeo di giovedì con tutti i “compiti” fatti, come più volte richiesto dallo stesso Professore. Intanto ieri sono state bocciate le due pregiudiziali di costituzionalità presentate dall’Idv e dalla Lega. I voti a favore sono stati 60, i contrari 372 e gli astenuti 6.

Il ministro sull’articolo 18 – A intervenire ieri in Aula è stata anche il ministro Elsa Fornero, che è tornata sul punto più controverso della riforma: “Sull’articolo 18ha detto – l’esecutivo non si è mai mosso in chiave ideologica. Il tema era scottante nei fatti e su questo sono emerse posizioni ideologiche”. “Il lavoratore – ha spiegato la responsabile del Welfare – comprenderà che il posto non più produttivo non può essere difeso a oltranza. Le modifiche sui licenziamenti sono state fatte per avvicinare la legislazione nostra a quella di altri paesi e per togliere la scusa a quanti hanno sventolato la bandiera dell’articolo 18 per dire che non si investe. Adesso – ha insistito Elsa Fornero – questa scusa non può più essere utilizzata”.

La replica alla Camusso – E messa a conoscenza delle poche lusinghiere parole spese dalla leader della Cgil, Susanna Camusso, sulla riforma del lavoro (la sindacalista ha ieri definito il testo “una pura bandierina ideologica“): “La Camusso faccia come credeha risposto stizzita il ministro – Questa è una democrazia. Sarò contenta se riuscirò a dimostrare che la riforma fa qualcosa di buono in tempi non troppo lunghi”.

Maria Saporito