La riforma del lavoro è legge – Con 393 sì, 74 no e 46 astenuti, la Camera approva definitivamente il ddl sul lavoro, dopo il via libera del Senato.
Anche se il ddl è legge, il Ministro Elsa Fornero ha precisato che il testo rimane comunque aperto ad eventuali modifiche “con l’appoggio dei partiti che sostengono il governo“.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla Fornero che ha definito il ddl “una buona riforma: il Senato ha fatto un buon lavoro. Abbiamo realizzato un buon equilibrio. Nessuno ha mai avuto la pretesa di avere la chiave in tasca per la soluzione dei molti problemi che affliggono il mercato del lavoro. Capisco il sacrificio fatto dalla Camera perché la limitazione della discussione imposta dall’agenda e dalle difficoltà sul fronte europeo, è stata pesante per i parlamentari e in particolare per quelli della Commissione che avrebbero voluto poter dire la loro. Purtroppo non è stato possibile, ma il governo ha detto che è disposto a fare cambiamenti che saranno discussi“.
Le reazioni – I voti contrari sono stati espressi da Lega e Italia dei Valori. Duro il commento di Antonio Di Pietro sulla riforma: “Già a partire dal prossimo mese ci rivolgeremo ai cittadini con un referendum, e poi vedremo chi ha ragione, se noi o voi e la vostra anomala maggioranza“.
E attacchi non sono mancati anche per il governo: “Professoroni dei miei stivali, in sette mesi non avete risolto i problemi della crisi. Siete abusivi, truffatori e ricattatori“.
Confindustria è d’accordo con l’apertura del testo a possibili modifiche, fa sapere il presidente Squinzi: “Anche nei momenti più vivaci della polemica avevo detto che la riforma andava comunque approvata entro il 28 giugno, se questo lo chiedeva l’Europa“.
Matteo Oliviero