Sono stati l‘Oipa, l’Organizzazione internazionale Protezione Animali, e i suoi volontari a scoprire, a Villafranca di Mirandola, un canile lager tra le macerie del terremoto che il 29 maggio scorso ha colpito l’Emila. L’attenzione fino ad oggi puntata doverosamente in favore delle vittime del sisma, sulla vita difficile e costretta nelle tendopoli, con l’attenuarsi delle scosse allaga i suoi orizzonti ed è così che si scopre quanto anche gli animali abbandonati stiano soffrendo questa situazione. Dentro un pollaio fatiscente e parzialmente crollato sono stati infatti trovati dodici cani di piccola taglia. Gli animali erano costretti a vivere tra le loro feci e senza acqua, e all’esterno altri sei cani, quattro da caccia e due di taglia media, erano stipati e feriti in alcuni box. Poco distante era legato un altro cane, un meticcio di taglua grande.
L’Oipa ha presentato un esposto alla forestale di Modena per chiedere con urgenza un intervento. ”Le condizioni di detenzione di questi cani sono indegne di un essere vivente – ha dichiarato Stefano Giovannini, delegato OIPA Modena – La situazione di emergenza data dal terremoto non può essere una giustificazione per chiudere gli occhi davanti ai soprusi e ai maltrattamenti ai danni degli animali, quindi stiamo offrendo alle Forze dell’Ordine il nostro supporto per aiutare gli animali in difficolta’ e per perseguire gli eventuali illeciti ai loro danni”.
Irene Fini