Fukushima: Il Giappone nazionalizza la Tepco

La Tepco, la compagnia responsabile dell’impianto di Fukushima dove a causa di terremoto e  tsunami si è verificato un incidente nucleare di proporzioni devastanti, sta per essere nazionalizzata dal Giappone. Il governo del Sol Levante inietterà nelle casse della Tokyo Electric Power una cifra come 12 miliardi di dollari, allo scopo di salvarla dal fallimento. Alla Tepco dopo il disastro nucleare sono state attribuite molte responsabilità, sia a livello di occultamento di informazioni, sia, accusa ben più pesante, a livello di malagestione della centrale. Il costo del risarcimento dei danni a vario titolo a cui la Tepco  è chiamata a far fronte  è stato stimato in 100 miliardi di dollari, cifra insostenibile anche per il colosso privato giapponese. L’operazione di nazionalizzazione è stata recentemente approvata dagli azionisti.

Un altro problema deriva dal costo dell’energia elettrica, e da quello della sua produzione. La recente decisione di spegnere tutti e 53 i reattori nucleari presenti in Giappone ha fatto impennare i suddetti costi, a causa della necessità di acquistare una quantità molto maggiore di gas e carburanti. Un’ipotesi valutata dagli azionisti Tepco è stata quella di aumentare le tariffe dell’elettricità domestica del 10%, per far fronte al problema.Una spesa questa, che potrebbe però gravare anche sui sopravvissuti, rimasti senza casa o che, peggio ancora, hanno perso proprio tutto. E’ da dire però che, ancor più recentemente, sullo spegnimento dei reattori nucleari il Giappone ha fatto un mezzo dietro-front ; ma la situazione è resa ancor più complessa dal fatto che molti giapponesi i reattori non li vogliono più. La catastrofe nucleare del 2011 è stato un colpo davvero tropo duro e le proteste di alcuni attivisti sono arrivate fino alle porte dell’importante summit Rio+20.

A.S.