Il Giappone pare proprio che voglia provarci. Vuole il suo Gundam, vero, del tutto simile al suo leggendario eroe animato, come arma di difesa. La scioccante proposta, probabilmente anche un po’ sognatrice visti gli incredibili ostacoli tecnici e di conseguenza economici da superare per realizzare un simile portento, è arrivata da due politici del partito liberal-democratico, Tadamori Oshima e Bunmei Ibuki. I detrattori sostengono che sia solo una sparata fatta per racimolare voti. In effetti il popolo degli “Otaku” (gli ultra-appassionati di manga) in Giappone è sterminato. Secondo alcune stime risalenti al 2008, realizzare un Gundam reale costerebbe circa un miliardo di dollari (a unità), dovesse andare tutto bene.
Gundam arrivò in Italia nel perido del cosiddetto Anime Boom, tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli 80 del secolo scorso, quando, all’improvviso, una massa inarrestabile di cartoni animati giapponesi invase gli schermi televisivi del Bel Paese. Il prodotto, nel suo complesso fece tanto successo quanto scalpore, ma a prescindere dalle polemiche (che arrivarono addirittura in Parlamento, dove si discusse se fosse il caso di vietare Mazinga e Goldrake), segnò intere generazioni, che ancora adesso mantengono vivo l’interesse per gli eroi della loro infanzia.
Gundam per originalità dei personaggi (un esp dai poteri paranormali alla guida di un gigante antropomorfo costruito dal padre), della storia (nessuno scontro con alieni, dinosauri rinati, o creature dell’aldilà, ma tra terrestri “spezzatisi” in colonie) e del mecha (il robot era diverso dai “soliti”, non veniva comandato dalla testa e non affrontava mostri cattivi, ma normalissimi carri armati o altri “guerrieri dall’armatura mobile” del tutto simili a lui e talvolta pure più forti) riscosse un successo a dir poco incredibile. Sicuramente in Italia, ma infinitamente di più in Giappone, dove ancora oggi continua la produzione di Anime dedicati a Gundam. Quest’ultimo dalla sua prima versione (la 0079) ha subìto una serie di interminabili evoluzioni in tutti i campi. Per oltre 30 anni quindi, l’attenzione sul mitico Mobile Suit non si è praticamente mai affievolita. Peraltro una versione di “Real Gundam” già esiste (come dimostra il video qui sotto), anche se può solamente emettere luci e suoni.
Gundam (pronuncia originale Gandam, o Gandamu), o “Diga con la pistola” (traduzione letterale) potrebbe quindi essere, secondo i due politici liberali giapponesi, la prossima arma di difesa del paese del Sol Levante. Tecnicamente il Gundam è stato progettato per il combattimento ravvicinato. C’è quindi da sperare che un ipotetico nemico non riesca mai ad entrare in una qualunque città. Niente da dire sull’efficacia del “senshi” (guerriero) negli spazi aperti, ma ingaggiare battaglia tra i palazzi di una metropoli alla guida di un “omone” in titanio (lunare, ovviamente), armato di pistola laser (ma ha anche il bazooka) e di spada (sempre laser) e che pesa ben 60 tonnellate (ed è alto quasi 20 metri), sarebbe davvero un bel problema. Comunque se state cercando un pilota, “Ecco qui, sono Peter Rei”.
Angelo Sanna