“E’ un evento unico che interessa un particolare paese che ha regole particolari che sono folcloristicamente locali”, è il commento di Sergio Marchionne alla sentenza che ha dato ragione alla Fiom e obbligato la Fiat all’ assunzione di 145 lavoratori nello stabilimento di Pomigliano. Amministratore delegato di Fiat dalla Cina, dove aprirà il primo stabilimento Fiat nel paese asiatico, rompe finalmente il silenzio ad una settimana dalla sentenza. Marchionne ha continuato il suo commento dicendo: “Questa legge non esiste in nessuna parte del mondo, da quanto ne so. Focalizzare l’attenzione su questioni locali ignorando il resto è attitudine dannosa”, precisando successivamente che “in ogni caso la legge sarà rispettata”.
Poi ha dichiarato che la Fiat farà appello: “Nel corso della sua storia Fiat non si è mai scostata dai suoi obblighi nei confronti del rispetto delle leggi, e continueremo a farlo. Fiat rispetterà la decisione del tribunale. Posso dire che la questione è in mano al nostro staff legale e che presenteremo appello contro la pronuncia della Corte. Quello che io penso su questa pronuncia non conta”. Dure le reazioni della politica. Andrea Orlando, presidente del Forum Giustizia del Pd ha dichiarato: “Parlare di una sentenza di un tribunale della Repubblica che applica le leggi dello Stato e la Costituzione associandolo ad un fenomeno di folklore è un insulto al Paese che mi auguro si voglia al più presto correggere” . Anche l’Italia dei Valori con la la senatrice Giuliana Carlino: “Evidentemente Marchionne pensa di vivere nel Paese di Pulcinella”.
Irene Fini