Accusa a Standard & Poor’s per il declassamento: giudizi contrari alla realtà

La vicenda nasce da una denuncia di due associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori che hanno accusato gli analisti di Standard & Poor’s perché non si mossero autonomamente ma risposero a un disegno, oggettivamente perseguito, di ‘golpe bianco’ del gruppo dirigente centrale dell’agenzia, un disegno preordinato di affidare ad analisti ‘inesperti’ il mandato di produrre analisi, un disegno non casuale quello di scegliere una certa tempistica nel diffondere i report in modo tale da influenzare l’evoluzione politica italiana”. La vicenda ancora da dimostrare si riferisce al declassamento di gennaio 2012 de sistema finanziario italiano ma l’accusa della procura di Trani di aver messo in atto “una serie di artifici concretamente idonei a provocare” tra l’altro “una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizio dell’Italia sui mercati finanziari” è sostenuta da una lettera del responsabile per le banche di S&P, Renato Panichi.

Renato Panchini aveva infatti inviato lo stesso giorno del declassamento una lettera agli autori del report in cui si contestava agli economisti di aver espresso giudizi contrari alla realtà sul sistema bancario: “non è giusto scrivere che c’è un elevato livello di vulnerabilità ai rischi di finanziamenti esterni. Attualmente è proprio il contrario, uno dei punti di forza delle banche italiane è stato proprio il limitato ricorso/appello ai finanziamenti esterni o all’ingrosso”. E concludeva: “Per favore rimuovi il riferimento alle banche!”.

Irene Fini