L’impegno preso un mese fa da Umberto Bossi, impegno che molti temevano, e altri volevano, fosse solo un patto di facciata facilmente infranto, di non ricandidarsi è realtà. Per i bossiani, e ve ne sono ancora molti sia in Lega sia tra i sostenitori, non sono mancati i tentativi di ribaltare tale situazione ma con il nuovo statuto della Lega 2.0 tutto cambierà, a cominciare da Bossi. In arrivo il nuovo carroccio: cambia il simbolo, sostituito il nome di Bossi con la scritta “Padania” e molto di più. Molti accusano che con questo statuto Maroni abbia fregato Bossi, il passaggio fondamentale è questo: “Umberto Bossi è il padre fondatore della Lega Nord e viene nominato Presidente Federale a vita ed è garante dell’unità del Movimento” e dalla stretta sulle candidature “saranno riservate ai militanti con anzianità lunga e dimostrata”.
“Io sono un soggetto che non ha bisogno di ‘titoli’ – ha dichiarato Umberto Bossi – per poter fare le cose, perché io tante cose le so fare. Ed è difficile impedire a chi sa fare le cose di farle”. “Maroni viene dalla sinistra”, ha detto per poi correggersi ed invitare i leghisti a “cercare l’unità del movimento”. Non sono servite le lacrime né le scuse del Senatur per farsi di nuovo benvolere e proprio ieri sono uscite su La Stampa e Il Messaggero le indiscrezioni sui 24mila euro spesi per l’abbigliamento del Capo.
Irene Fini