La politica italiana, vera piaga dell’Italia – Qui in Italia di certo non siamo abituati a notizie del genere, anzi, al contrario, spesso la nostra classe politica sperpera i propri averi e, in generale, gli averi degli italiani, affossando a più non posso il nostro Paese. Invece, capita che, in terre lontane come l’Uruguay, uomini politici compiano gesta incredibili che fanno riflettere sulla vera dignità e il vero ruolo che dovrebbe ricoprire la politica.
Il benefattore dell’Uruguay – Il presidente uruguaiano Josè Mujica ha aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto. Il capo di stato uruguaiano ha disposto che, in caso di necessità, una vasta area del palazzo presidenziale Suarez y Reyes, sia adibita per ospitare i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una fissa dimora. Un atto di grande nobiltà da parte del presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, che si somma ad un’altra iniziativa che lo stesso ha messo in atto subito dopo la sua elezione. Il presidente uruguaiano, infatti, da subito avrebbe rinunciato a gran parte del suo stipendio da politico, rimanendo con solo 800 euro al mese, decidendo di consegnare la restante parti ai poveri del Paese. Sarebbe questo un buon esempio da seguire qui in Italia, dove i nostri parlamentari non sono riusciti a trovare un accordo e ad approvare una legge che prevedesse la riduzione dei loro stipendi da capogiro, nemmeno in questo periodo in cui la nostra amata Penisola è inabissata in una profonda crisi da cui è difficile che si esca in tempi ristretti.
Josè Mujica, uomo di mondo – Josè Mujica è un uomo che ha vissuto una vita abbastanza travagliata e che sa bene cosa significa affrontare grossi problemi. Il presidente uruguaiano è stato eletto nel marzo 2010 con il Movimento di Partecipazione Popolare, ma, in precedenza, è stato in prigione quattro volte per essersi opposto al regime di Jorge Pacheco Areco. Dentro il carcere ha trascorso 15 anni della sua vita, ed ha ottenuto la libertà nel 1985 grazie all’amnistia generale emanata con il ritorno della democrazia nel Paese.
Maria Rosa Tamborrino