Betlemme entra a far parte del patrimonio dell’Unesco – La Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha allungato ancora una volta le sue fila, aggiungendovi nuovi siti: tra questi, suscita grande sorpresa l’aggiunta della Chiesa della Natività e della via di pellegrinaggio di Betlemme. A deciderlo, con una votazione a scrutinio segreto passata con 13 sì e 6 no, è stato il Comitato per il Patrimonio mondiale riunito a San Pietroburgo. La votazione è stata accolta da un lungo applauso da parte della delegazione palestinese, entrata a far parte dell’organismo ufficiale solo l’8 marzo scorso.
Entusiasmo da parte della delegazione palestinese – L’entrata della Basilica della Natività di Betlemme e della via del pellegrinaggio tra i siti patrimonio dell’umanità, rappresenta una vera e propria svolta, anche storica se vogliamo, in quanto è la prima volta che un sito palestinese entra a far parte del patrimonio dell’umanità tutelato dall’Onu. “Questi siti rischiano la distruzione totale a causa dell’occupazione israeliana, della costruzione del muro di separazione e di tutte quelle misure e sanzioni israeliane che hanno soffocato l’identità palestinese”, ha sottolineato il delegato palestinese dopo il voto.
Contrari USA e Israele – Anche l’inclusione nella lista di Patrimoni mondiali dell’Umanità può diventare un caso politico. È quello che è successo con la nomina di Betlemme, inserita nella lista del patrimonio dell’Unesco, che, da una parte, ha suscitato reazioni entusiastiche nell’elité palestinese che parla di “un momento di orgoglio nazionale e una conferma dell’unicità e della ricchezza della propria identità e del proprio retaggio”; dall’altro, di tutt’altro avviso, i commenti di Usa e Israele, che parlano di “motivazioni politiche che spingono l’Unesco”, riportando alla luce un conflitto geopolitico e storico mai sopito, anzi ultimamente infiammato dalle primavere arabe.
Maria Rosa Tamborrino