A ribadire l’impossibilità di dare vita a una “grande coalizione” – incardinata sulla coabitazione di schieramenti diversi – è stato oggi Antonio Di Pietro. In un’intervista rilasciata al settimanale Left, il leader dell’Idv ha rimarcato la distanza dall’Udc, arrivando a definire Pier Ferdinando Casini un “carnefice” del centrosinistra.
Di Pietro chiude a Casini – “Con Vendola proponiamo un programma ai democratici: sviluppo, solidarietà, legalità. Nessuna alleanza con Casini: è il carnefice del centrosinistra“. Antonio Di Pietro ha le idee chiare: la possibilità di unire le proprie forze a quelle del centrista Casini (come utopicamente ventilato da una parte del Pd) resta, a suo avviso, più che remota. “Vorremmo ricordare che Berlusconi ha governato per 15 anni con Casini – ha dichiarato dalle colonne di Left – mettendo in pratica una politica di gestione personale del potere, di spartizione e lottizzazione, di utilizzo da pirata delle istituzioni, basata sulle leggi ad personam”.
Masochismo politico – “Se fossi in tribunale per Casini varrebbe l’art. 110 del codice penale – ha rincarato l’ex togato – concorso diretto nella commissione del reato. Questa idea di allearsi col carnefice del nostro elettorato la consideriamo masochista e contraddittoria”. Una porta chiusa all’Udc, ma non al Pd: “Vorremmo rilanciare una coalizione di programma in cui ci aspettiamo che il Pd e il suo elettorato riflettano sulla diversità e sulla qualità del programma che noi proponiamo, sui contenuti – ha spiegato Di Pietro – Se poi il Pd ritiene di sposarsi con gli avversari politici, parleremo al suo elettorato per ricordare che noi manteniamo ferma la barra”.
Maria Saporito