Euro 2012, Italia – Per comprendere la passione italica per il pallone, una volta era sufficiente osservare le strade: tifosi in festa, bandiere al vento, strombettii di clacson. Non bastava? E allora si accendeva la tv, scoprendo che i festeggiamenti sotto casa erano nulla rispetto a quelli in giro per l’Italia. Con l’avvento di Internet le cose sono cambiate, ora ci sono milioni di siti e di blog su cui riversare il proprio amore per la squadra del cuore. Poi, e siamo ai periodi più recenti, sono arrivati i social network: Buffon salva il risultato con una grande parata? Pronti i commenti su Facebook. Pirlo infila la Croazia su punizione? Ecco i cinguettii su Twitter.
20mila per Balotelli – Se vuoi scoprire gli umori della gente, oggi devi affidarti ai social network. E così finisci per scoprire che se la Nazionale di Prandelli segna un gol, dall’Italia partono migliaia di tweet: quando Balotelli ha depositato in rete il cross di Cassano, firmando l’1-0 dell’Italia sui tedeschi, ci sono stati più di 20.000 cinguettii. Il discorso, naturalmente, vale anche al contrario, e lo abbiamo scoperto in finale. Mentre l’Italia veniva travolta dalla Spagna, in pochi avevano voglia di “socializzare”: i tweet italiani si sono attestati su una media bassissima, intorno ai 2-3mila. Una finale, quella di Kiev, che ha fatto il “botto” nel resto del mondo: al gol di Jordi Alba, quello del 2-0, per la rete si son registrati più di 51mila tweet. Ma in Italia li hanno letti in pochi.
Pier Francesco Caracciolo