Tempi duri per il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Nel mirino per i suoi rapporti con il faccendiere della sanità, Pierangelo Daccò, (che gli avrebbero procurato l’iscrizione nel registro degli indagati nell’inchiesta sul crac del “San Raffale”), il ciellino deve vedersela anche con le richieste degli alleati leghisti. Dopo l’avviso firmato dal neo segretario Maroni, che ha aperto alla possibilità di un voto anticipato in Regione, il governatore ha ieri incontrato Matteo Salvini, col quale avrebbe raggiunto una sorta di “tregua politica”. A scadenza.
Maroni lancia l’allarme – “Bisogna valutare se ci sono le condizioni per operare ancora in Lombardia, altrimenti si può anche staccare la spina e fare un election day nel 2013. Il lento e inesorabile declino verso il 2015 vorrei evitarlo”. A sentir parlare il nuovo segretario della Lega, Roberto Maroni, l'”impero” di Roberto Formigoni in Lombardia potrebbe avere i giorni contati. “E’ vero che la nostra richiesta di avere Regione Lombardia nel 2015 è legittima – ha continuato Maroni – Ora vediamo come fare a diventare primi nel Nord, dove la sinistra è poco attrezzata, con l’eccezione del sindaco Fassino. La sinistra al Nord ha fatto affari e basta, vedi Penati, e non si è mai occupata dei veri problemi”.
L’incontro con Salvini – Il messaggio che il successore di Bossi ha inviato al titolare del Pirellone non sembra lasciare spazio a fraintendimenti, ma a rimarcare ulteriormente il concetto è stato Matteo Salvini, che ha ieri incontrato Formigoni in Regione. Il faccia a faccia tra i due si sarebbe risolto in una sorta di “pace armata”, condizionata al giudizio dei leghisti. In pratica il Carroccio avrebbe portato sul tavolo del ciellino una serie di richieste da soddisfare tempestivamente, trasformando di fatto il governatore in un “osservato speciale”.
Il tagliando mensile – “Non ci sarà una fiducia a tempo – ha assicurato Roberto Formigoni a conclusione dell’incontro – Lega e Pdl sono amici e, come tali, vogliamo che si concretizzi di più. Faremo un tagliando ogni mese e finché saremo soddisfatti andremo avanti”. “Siamo abbastanza soddisfatti – ha dichiarato anche il neo segretario della Lega lombarda – ma vogliamo che si faccia di più, poca politica e tanti contenuti, e Formigoni ci ha detto parecchi sì. Vorremmo un governatore più lombardo e meno romano”.
Le richieste dei leghisti – Ma quali sono le richieste avanzate dai padani all’alleato in difficoltà? Stando ai beninformati, Salvini si sarebbe fatto latore di un “papiello” volto ad aiutare – con agevolazioni di varia natura – le imprese e le famiglie del territorio. Non solo: i leghisti avrebbero chiesto a Formigoni di farsi portavoce dell’insofferenza padana sui paventati tagli alla sanità lombarda, invitandolo a recapitare a Roma un messaggio molto chiaro, relativo alla possibilità di cancellare i ticket in regione. E ancora: secondo indiscrezioni dell’ultima ora, i leghisti avrebbero chiesto al governatore di rinunciare al ghiotto incarico di commissario dell’Expo di Milano, convinti che possa rappresentare un’insidiosa distrazione rispetto agli impegni assunti.
Maria Saporito