Benzina, diminuzione prezzi – Diciamo la verità: il livello dei prezzi dei carburanti e della benzina in modo particolare ha raggiunto dei picchi impensabili fino a qualche mese fa. Prezzi talmente alti che la gente, anche a costo di fare sacrifici, ha cominciato ad utilizzare l’automobile solo quando strettamente necessario, diminuendo di fatto i consumi di carburante. Clamoroso poi il fenomeno dei “pendolari della benzina”, ovvero coloro che preferiscono recarsi all’estero per rifornirsi di carburante. Tutto ciò non è passato inosservato agli occhi delle compagnie petrolifere che hanno messo in moto, Eni in testa, delle campagne promozionali in cui il prezzo della benzina, in specifiche giornate, crolla sotto quota 1,60 euro/litro.
Sconto per ripartire – Il prezzo, in realtà, confrontato con quello della media europea, non è per nulla scontato ma permette ugualmente di aumentare i consumi di benzina in maniera significativa. In un solo giorno di promozione i distributori vendono quanto riescono a fare in un’intera settimana. E non è poco. Il problema è che questo periodo “promozionale” avrà breve durata: dovrebbe infatti terminare a settembre e se, come sembra, il governo non dovesse tagliare le accise, i prezzi tornerebbero in continuativo oltre soglia 1,80. Il calo dei consumi registrato fino ad oggi genererebbe nelle già malmesse casse dello Stato un ammanco stimabile in circa 581 milioni di euro su base annua, provocando un crollo dei consumi che fino al mese di aprile avevano visto una flessione del 16,1%. Crollo dei consumi, diminuzione dei guadagni, conseguente abbassamento dei prezzi: ecco la formula per ottenere una diminuzione delle tariffe.
R. A.