Spending review: ecco le novità del piano anti-sprechi

Il Cdm si è concluso solo in tarda notte e – stando a quanto riferito dal presidente del Consiglio, Mario Monti – avrebbe centrato l’obiettivo prioritario: quello di scongiurare il temuto aumento dell’Iva in autunno. Il provvedimento anti-sprechi approvato ieri dal governo investe i più diversi settori (seppure con incidenza variabile) e promette un risparmio quantificabile in 4, 5 miliardi per l’anno in corso, 10,5 per il 2013 e 11 per il 2014.

Cdm by night – In un Cdm fiume, durato circa 7 ore e conclusosi solo a notte inoltrata, il governo ha trovato la quadra sulla cosiddetta spending review, il piano anti-sprechi elaborato con il super-commissario Enrico Bondi per “razionalizzare” spese e investimenti pubblici. Le misure previste nel provvedimento (che dovrebbe approdare alla Camera il 31 di luglio) sono numerose e investono diversi settori.

Gli interventi nella Pa – Confermate le anticipazioni riguardanti il pubblico impiego, con una riduzione del 20% degli uffici e del personale dirigenziali e del 10% del personale non dirigenziale. Prevista anche una riduzione degli spazi destinati agli impiegati (e agli archivi), con conseguente risparmio sugli uffici di nuova realizzazione. Confermato il tetto di 7 euro per i buoni pasto e l’obbligo di ferie e riposi per tutti. Stop anche alle consulenze per il personale in quiescenza: in pratica chi andrà in pensione non potrà ricoprire incarichi di consulenza nella Pubblica amministrazione.

Tribunali in stand by – Si “salvano”, invece, i piccoli ospedali (con meno di 80 posti letti), per i quali nella giornata di ieri era stata insistentemente annunciata la soppressione, mentre gli interventi sui tribunali rimangono momentaneamente in stand by. Sul tappetto circa 295 uffici giudiziari destinati alla soppressione o all’accorpamento. Le forbici dei Professori hanno raggiunto anche i ministeri e gli enti pubblici per i quali è previsto un taglio di spesa pari a 1,5 miliardi di euro per il 2012 e di 3 miliardi per il 2013, con una riduzione del 50% dei fondi destinati al parco auto.

Meno soldi alle Regioni – Novità anche sul fronte caldo delle Province, che – dopo decenni di annunci e smentite – dovrebbero essere soppresse in larga misura. Il piano anti-sprechi del governo Monti dovrebbe, infatti, “lasciarne in vita” circa 50. Confermati anche i tagli alle Regioni (ordinarie), con una riduzione delle risorse a loro erogate di 700 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro a partire dal 2013. A “placare” la presumibile ira dei governatori  potrebbe però intervenire la puntualizzazione riguardante il Servizio nazionale sanitario per il quale non sono state previste riduzioni.

Esodati e terremotati – “Grazie ai risparmi ottenuti – ha detto ieri in conferenza stampa il premier Mario Montioltre a evitare l’aumento dell’Iva, sarà possibile estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica ad altri 55 mila soggetti  e destinare stanziamenti per la ricostruzione delle zone danneggiate dal sisma che ha colpito Emilia Romagna, Lombardia e Veneto”. 

Maria Saporito