Le sigarette contraffatte che avvelenano il mercato – Cosa succede quando fuma una sigaretta di contrabbando? Uno studio della British American Tobacco, multinazionale del settore, hanno analizzato una serie di sigarette e il report risulta alquanto disgustoso: peli di topo, uova di insetti, zanzare, filamenti di metallo, pesticidi, veleni per topi, arsenico, segatura, coleotteri, escrementi, plastica, capelli e piombo, sono solo alcune delle cose che potrebbero trovarsi nella sigaretta appena estratta dal pacchetto. Molte le campagne pubblicitarie che ci dimostrano che fumare fa male ma qui c’è qualcosa di più, dall’indagine infatti si evince che non solo le sigarette di contrabbando sono più nocive per la salute per le modalità di stoccaggio e di trasporto ma possono essere delle vere e proprie sigarette false, un po’ come avviene per le borse.
Mercato internazionale di sigarette illegali e dannose – Acconto al classico contrabbando come emerge dallo studio si è venuto a costruire un mercato parallelo di sigarette illegali, contraffatte e velenose da morire. Un mercato internazionale dove i boss della criminalità organizzata prendono accordi con la criminalità organizzata locale solo per la logistica dello smistamento e per garantire un ritorno economico. Sono le stesse ‘ndrangheta, sacra corona unita, camorra e mafia a rapportarsi con le organizzazioni internazionali, in particolare con le organizzazioni cinesi. La Cina è infatti il paese che esporta al mondo più prodotti contraffatti.
E non è tutto: il mercato illegale sta mettendo in crisi il nostro Paese, l’Italia, con il Mezzogiorno, è infatti il primo produttore europeo di tabacco in foglia: Campania e Puglia offrono circa l’80% della forza lavoro del settore, 78.000 lavoratori in Campania e 21.000 in Puglia nel 2000 erano impiegati nella coltivazione di tabacco. Ad oggi quelle cifre sono molto lontane.
Irene Fini