“I giorni del dolore, la notte della ragione”. Questo il titolo del libro, edito in questi giorni da Armando Editore, dell’ex magistrato Nicolò Amato sulla mafia e su misteri ancora irrisolti della recente vita politica. Il volume è stato presentato ufficialmente lo scorso 3 luglio presso la libreria del Palazzo delle Esposizioni di Roma, alla presenza di numerosi personaggi della politica dei nostri giorni, come l’ex segretario del Pri Mario Severgnini, Maurizio Gasparri, il giornalista del Messaggero Massimo Martinelli (che ha raccontato come la scelta redazionale del quotidiano per il quale lavora abbia preso la strada del non parlare di certi avvenimenti, in quanto pagine troppo dolorose).
Il libro di Amato. – Il libro si incentra sulle stragi di mafia di cui non sono stati mai chiariti i mandanti, i risvolti, i fatti dietro le quinte. In particolare, l’ex giudice cerca di fare un po’ più di luce sulla possibile connivenza tra Stato e mafia, e tra Stato e Brigate Rosse. Quale fu il vero ruolo di Oscar Luigi Scalfaro e di Paolo VI, ad esempio, durante alcuni dei più cruenti momenti della storia recente, su cui l’opinione pubblica non smetterà di interrogarsi ancora per molto tempo? Dall’uccisione di Aldo Moro del 1978 alle stragi del 1992, 1993 e 1994, vengono ripercorsi i fatti ed analizzate varie piste, senza la presunzione di dare una risposta certa e definitiva, ma cercando di restare a mente aperta dinanzi all’ignoto, al mistero italiano.
Le ipotesi e le indagini. – Riportiamo dal libro un passo interessante. “Si è, infatti, prospettata l’ipotesi che vi sia stata, al tempo, una sorta di trattativa o negoziato fra Stato – o, più esattamente, settori deviati dello Stato – e mafia. Su questa agghiacciante ipotesi stanno da tempo opportunamente indagando, sul versante giudiziario, le Procure della Repubblica di Palermo e Caltanissetta e i giudici di Firenze, e, sul versante politico, la Commissione parlamentare antimafia, presieduta dal senatore Giuseppe Pisanu”.
L’autore. – Nicolò Amato, già magistrato e docente di Filosofia del diritto, ha presieduto il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria fino al 1993, anno in cui fu sostituito. Si ero occupato in sede di Procura dei processi che hanno riguardato il sequestro di Aldo Moro e l’attentato a Papa Giovanni Paolo II.
Sandra Korshenrich