Delitto di Trapani: in stato di fermo anche l’amante

Il gip di Trapani ha emesso oggi la disposizione di fermo anche per l’amante di Salvatore Savalli, già in carcere dal giorno successivo al delitto, con l’accusa di concorso in omicidio. Immediatamente dopo il brutale assassinio, Giovanna Purpura, aveva indicato Salvatore come unico autore e definito se stessa come un’impotente testimone di quanto stava avvenendo.

Ieri però Savalli ha reso una testimonianza completamente opposta a quella data dalla donna, durante la quale ha spiegato di aver fermato l’auto e aver lasciato da sole le due rivali affinché avessero un chiarimento, dopodiché avrebbe sentito delle urla e visto Giovanna che colpiva la moglie più volte  alla testa con un piccone e poi di averla cosparsa di benzina e averle dato fuoco. L’uomo ha aggiunto di aver tentato di fermarla ma senza successo.

Secondo l’autopsia la donna sarebbe stata colpita con otto colpi di piccone che ne avrebbero causato la morte, perciò l’ipotesi che il fuoco sia stato appiccato quando era ancora viva sarebbe stata smentita. La figlia 17enne della coppia ha rivelato che Salvatore aveva portato Giovanna a vivere con loro presentandola come una sua amica, ma tutti avevano capito che si trattava della sua amante, e che la madre era stata costretta a subire le prepotenze e prevaricazioni della donna.

Marta Lock