A conclusione del confronto svoltosi ieri a palazzo Chigi tra il governo e gli amministratori locali, nessuno sembra tradire ottimismo o soddisfazione. Anzi: il faccia a faccia sulla spending review (con le Regioni sul piede di guerra per i temuti tagli alla sanità e ai trasporti pubblici) avrebbe “partorito” ben poco, spingendo i presenti a rinviare le discussioni a oggi.
Governo inamovibile – “Possiamo discutere, ma i saldi restano invariati“. Sarebbero queste le parole con cui il presidente del Consiglio, Mario Monti, avrebbe frenato ieri le speranze degli amministratori giunti a Roma per parlare di spending review. Il premier avrebbe, in pratica, ribadito che l’obiettivo indicato nel provvedimento non potrà essere modificato e che, di conseguenza, i “risparmi” previsti dovranno necessariamente essere onorati.
La reazione delle Regioni – Il poco proficuo confronto riprenderà oggi nella sede del ministero dell’Economia, dove – alla presenza di Enrico Bondi – ai governatori verrà consentito di passare in rassegna i numeri formulati dal super-commissario nel suo piano-anti-sprechi. “Non siamo convinti, la spending review così com’è è insopportabile per le Regioni perché i tagli si sommano ad altri tagli previsti da manovre precedenti per il 2013-2014″, ha commentato ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
Lo scetticismo di Vendola – “Noi vogliamo fare una verifica effettiva della garanzia che i tagli della spending review non incideranno sulla qualità dei servizi – ha spiegato Errani – Faremo questa verifica per vedere se vengono salvaguardati i servizi e, sulla base di questo approfondimento, vedremo se ci sono le condizioni per arrivare a una sintesi“. A non farsi illusioni è il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: “Da parte mia c’è un po’ di scetticismo nei confronti dell’atteggiamento di questo governo – ha detto – questo tavolo è importante, ma il governo lo concepisce come una cattedra per fare lezioni, noi come un luogo utile a fare approfondimenti reali e cogliere anche gli errori che sono dentro la spending review”.
Welfare a rischio – “Dal governo non ci aspettiamo di essere illuminati o ammaestrati – ha ribadito Vendola – ci aspettiamo di essere rispettati in quanto interpreti di diritti fondamentali dei cittadini. Di fronte a un’indicazione così netta che l’Italia possa vedere ferito a morte il welfare – ha concluso il governatore pugliese – ogni governo ha il dovere di fermarsi”.
Maria Saporito