Emilio Fede e l’approdo in politica: “Saviano in lista e ritorno alle case chiuse”

Emilio Fede e il suo nuovo progetto politico – Dopo l’addio a Mediaset, azienda che lo ha visto protagonista per decenni, l’ex direttore del Tg4, amico fidatissimo del Cavaliere, si appresta, alla veneranda età di 82 anni, a fare il suo ingresso nel mondo della politica. Sorprendono le prime indiscrezioni che trapelano sul suo possibile programma elettorale: il suo non sarebbe un vero e proprio partito, ma, come quello di Beppe Grillo, vorrebbe essere un movimento. “Voglio fare un movimento, non un partito. Quando vedo che tutti fanno le liste e i politici si ripresentano senza aver risolto le cose – spiega – allora ho pensato: adesso faccio qualcosa anch’io”. Queste sono state le parole dell’ex direttore Emilio Fede ai microfoni de La Zanzara, programma di Radio 24.

Emilio Fede chiama al suo fianco Roberto Saviano – Pare strano anche uno dei nomi che Emilio Fede fa come possibile suo alleato: “Mi piacerebbe avere in lista con me Roberto Saviano. Sì, proprio lui. L’ho sempre criticato, ma è uno che vale e lo vorrei con me”. Lo sbigottimento regna sovrano, soprattutto quando Emilio Fede, parlando a La Zanzara del suo possibile programma di candidatura, rende nota la sua volontà di legalizzare la prostituzione. “Bisogna tornare alle case chiuse, per evitare lo squallore di quello che si vede in giro.?Bisogna che le prostitute paghino le tasse, di sicuro guadagnano più di me”.

Ventimila euro al mese non soddisfano l’ex direttore del Tg4 – E proprio a proposito del suo guadagno, e della sua buonuscita dall’azienda del Biscione, l’ex direttore del Tg4 ha mostrato il suo malcontento per la cifra ‘irrisoria’ (ventimila euro al mese, a cui si aggiungono autista, casa e ufficio, ndr) che l’azienda gli ha concesso. “Nel contratto con Mediaset iniziato il primo giugno c’è autista, casa, ufficio e ventimila euro netti al mese, ma neppure un euro di buonuscita dopo 24 anni. E devo fare un programma. Un contratto dignitoso, mi avrebbero dovuto dare molto di più dopo quello che ho dato all’azienda. Ventimila euro al mese sono niente per quello che ho fatto – dice ancora Fede – mica sono stato lì a rubare. Non è che navigo nell’oro, non ho un appartamento di lusso. Non trasformiamo ventimila euro in un fondo ricchezza. Non significa essere ricchi e poi un po’ di soldi li passo a mia moglie e a mia figlia. Non è un contratto sontuoso”.

Maria Rosa Tamborrino