Reggae Got Soul: dal 7 al 9 settembre a Roma

Reggae Got Soul – L’Auditorium Parco della Musica si tinge di ritmi e colori con una tre giorni interamente dedicata ai suoni della Giamaica made in Italy e non solo. Dal 7 al 9 settembre, infatti, nel suggestivo spazio aperto dei Giardini Pensili si terrà la prima edizione di Reggae Got Soul. Tre giorni da vivere in compagnia di grandi performer. Tre giorni da ballare. Tre giorni immersi tra le migliori espressioni reggae del momento e gli artisti più attivi nel panorama dei jamican sound.

Concerti e ospiti delle serate – Ospite della serata inaugurale, il 7 settmbre, una delle band più rappresentative del reggaemuffin made in Salento, i travolgenti Sud Sound System. Preceduti dal dj set di Lampadread (One Love HI Powa),  Nando Popu, Don Rico, Terron Fabio, GGD e Papa Gianni porteranno sul palco dell’Auditorium il consueto mix di ritmo e divertimento che da più di vent’anni contraddistingue i loro live. Live che danno spazio ad un raggamuffin ricco di contaminazioni e melting pot di generi capace di infrangere qualunque barriera e confine musicale, dai ritmi jamaicani all’hip pop passando per il soul e il calypso. Sabato 8 settembre protagonista Macka B con Roots Ragga band. Una vera icona del genere nonché artista tra i più influenti a livello internazionale con alle spalle oltre 30 anni di carriera divisa tra Inghilterra e Giamaica. Nei suoi brani risuonano in note tutto il suo impegno politico e spirituale arrangiato con toni leggeri e ironici. Nella serata conclusiva del Reggae Got Soul, il 9 settembre, due nomi di primo piano della scena musicale pugliese: la rivelazione tutta la femminile Mama Marjas e Miss Mykela e a seguire il live dei BoomDaBash. Il duo rosa coinvolgerà il pubblico a ritmo dei brani di We Ladies, album di debutto che vuole essere un viaggio tra le sonorità della musica reggae root che racconta il mondo visto da una prospettiva femminile: il punto di vista di due giovani artiste reggae pugliesi che attraverso il loro percorso artistico e personale provano a riscattarsi dalle difficoltà del contesto sociale in cui sono inserite. Suoni tipicamente giamaicani anche per i BoomDaBash – a loro il compito di chiudere la manifestazione – band non nuova al pubblico della Capitale che ne apprezza la freschezza dello stile, il modo innovativo di guardare al reggae, le produzioni ricercate e la scelta di usare contemporaneamente due lingue, il patois jamaicano ed il dialetto salentino, per esprimersi e comunicare. Un perfetto mix di musica, passione, costanza e sudore.

Dario Morciano