Grosseto: fuori dal carcere il 20enne omicida del carabiniere

E’ stato scarcerato il ventenne accusato dell’omicidio del carabiniere di Grosseto: sarà affidato alla comunità Exodus di don Mazzi. Il 25 aprile del 2011 Matteo Gorelli si era fermato al posto di blocco dei carabinieri nei pressi di Sorano, mentre stava andando a un rave party con tre amici. Una volta scesi dall’auto il 20enne e due amici avevano aggredito i militari colpendoli violentemente e ripetutamente con dei bastoni. Antonio Santarelli era entrato in coma e affidato a una clinica per il risveglio dove è morto un anno dopo, l’11 maggio del 2012.

Il gip di Grosseto ha deciso di trasferire Gorelli dal carcere nel quale è rinchiuso dal giorno dell’aggressione, alla comunità lombarda. Il 20enne, unico maggiorenne del gruppo a bordo della Clio, è stato accusato di omicidio volontario e tentato omicidio. La notizia del trasferimento ha provocato la reazione di rabbia e sgomento nei familiari del carabiniere morto.

La vedova Claudia Francardi, ha dichiarato di sperare che il ragazzo finisse a fare servizio in una clinica come quella dove era stato ricoverato il marito per un intero anno, per vedere con i suoi occhi quello che aveva fatto. Anche gli altri parenti di Antonio, non sono riusciti a trattenere la rabbia e nessuno di loro è in grado di perdonare quel ventenne violento che, dopo aver messo fine alla vita di un uomo, si vede aprire le porte del carcere. La speranza di tutti i parenti di Antonio, espressa con dolore dalla vedova del carabiniere, è che, dopo il processo e la condanna, Matteo rientri in prigione.

Marta Lock