Ieri mattina intorno alle 7 e 15, e prima di fare la colazione e prepararsi per affrontare il primo giorno di scuola dopo la pausa estiva, una bambina di 12 anni si è lanciata dal balcone di casa, al quinto piano di un palazzo di via Codogna, a Trieste. Sarebbe stato il suo primo giorno in seconda media. Mentre la madre era intenta nelle faccende domestiche, la piccola ha avvicinato una sedia alla finestra della cucina e si è gettata nel vuoto.
Inutili i tentativi di rianimarla da parte dei sanitari del 118, immediatamente accorsi sul posto, i traumi riportati nella caduta erano troppo gravi. La piccola aveva lasciato sul cellulare dei messaggi inquietanti nei quali dichiarava di odiare la vita, la scuola e la famiglia, anche se l’estremo gesto, secondo gli inquirenti, non può essere giustificato con improbabili insuccessi scolastici.
Gli investigatori ritengono che la causa del desiderio di morire da parte delle ragazzina sia da ricercare nel disagio familiare che viveva: i genitori sono separati da anni e la seconda unione del padre le aveva dato una sorella che però non viveva con lei. Donatella Marazziti, docente di psichiatria all’Università degli Studi di Pisa ha dichiarato che un gesto tanto tragico da parte di una ragazzina, può essere più attribuibile a un atto istintivo quanto inconsapevole delle conseguenze reali, che a una patologia di tipo psichico, anche se la depressione può colpire a qualsiasi età.
Marta Lock