Cdm: al via ddl contro cementificazione

Si chiama ”Valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo”, ma è stato più volgarmente ribattezzato ddl anti-cementificazione. E’ il testo che il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, hanno presentato ieri alla stampa dopo l’approvazione preventiva in sede di Consiglio dei ministri. Una norma volta a tutelare il territorio agricolo, mettendo i bastoni tra le ruote alla speculazione edilizia che, negli ultimi quarant’anni (stando ai dati diffusi ieri), avrebbe “rubato” 5 milioni di ettari di terreni coltivabili.

Meno cemento in campagna – La Lombardia più la Liguria più l’Emilia Romagna: sarebbe questa l’area complessiva del territorio agricolo che, dagli anni Settanta ad oggi, è stato “cementificato”. Una stima impressionate (-28% della Superficie agricola utilizzata) che ha spinto il governo dei Professori – su iniziativa del ministro competente, Mario Catania – a correre ai ripari. In che modo? Dando il “la” a un disegno di legge volto a tutelare il territorio agricolo e a porre precise limitazioni alla cementificazione. “Con questo ddl – ha spiegato ieri il ministro Catania uscendo dal Cdm – si intende limitare il processo di cementificazione delle aree agricole e porre fine a un trend assai pericoloso per gli assetti idrogeologici, la filiera alimentare e, ovviamente, il paesaggio”.

Per una vita migliore – “È un disegno di legge che affronta un tema molto sensibile – ha detto il ministro – Tocca infatti il tema dell’uso e della corretta gestione del territorio da parte di tutti noi ed è un tema vitale per la qualità della vita. E’ inoltre il modello di sviluppo che vogliamo proporre e immaginare per il nostro Paese negli anni a venire”. “Abbiamo studiato le normative degli altri Paesi europei e recepito il sistema tedesco che prevede la fissazione a livello nazionale dell’estensione massima di terreno agricolo sottraibile alla sua destinazione – ha aggiunto Mario Catania – E’ un sistema che vincola l’ammontare massimo di terreno agricolo cementificabile distribuendolo armonicamente su tutto il territorio nazionale”. 

Più indipendenti dall’estero – A sottolineare l’urgenza di intervenire è stato anche il presidente del Consiglio, Mario Monti: “Il problema della cementificazione del suolo – ha spiegato ai giornalisti – sta assumendo in Italia dimensioni preoccupanti. Negli ultimi anni la superficie coltivabile si è ridotta. La perdita di superficie agricola impedisce al Paese di fronteggiare il fabbisogno alimentare nazionale e aumenta la dipendenza dall’estero”. Un quadro allarmante, le cui tinte fosche il governo vorrebbe attenuare con pennellate più luminose. Ma a rallentare il tutto potrebbero intervenire i tempi tecnici di approvazione“E’ evidente che i tempi della legislatura sono molto ristretti – ha ammesso il ministro Catania – però non mi sento di escludere che il ddl possa essere approvato. Dipende dalla possibilità di avere o non avere la deliberante nei lavori del Parlamento per la commissione. Se nei due rami del Parlamento verrà data questa possibilità – ha ribadito il tecnico dell’Agricoltura – i tempi ci sono ancora”.

Maria Saporito