Russia, le Pussy Riot: Nessun pentimento – ”Non piango e non accuso nessuno”, anzi non ho
”nessun dubbio, nessun pentimento. Malgrado la massiccia propaganda mediatica del regime di Putin, sempre più cittadini russi non vogliono credere più in questo stato e iniziano ad ascoltare noi, gli attivisti e i manifestanti”. Sono alcune delle frasi rilasciate in un’intervista al magazine francese
Elle da
Nadezhda Tolokonnikova, leader delle
Pussy Riot, condannata in primo grado assieme ad altre due componenti (
Yekaterina Samutsevich e
Maria Alyokhina) della
band punk femminista a due anni di carcere con l’accusa di teppismo motivato da
odio religioso. Le Pussy Riot non sono, dunque, pentite della loro protesta contro il presidente Vladimir
Putin, che da parte sua ha rivelato il
”vero volto” del suo regime.
L’intervista al magazine francese ‘Elle’ – Le tre componenti della punk band femminista, in carcere dopo la loro esibizione all’interno di una Cattedrale di Mosca, sono convinte che il loro appello verrà respinto. Secondo Yekaterina Samutsevich, il processo contro le Pussy Riot ha ”smascherato il vero volto di Putin”, mentre Maria Alyokhina ha raccontato di aver sognato di incontrare la famiglia e che è difficile abituarsi alla vita in prigione. ”Quello che è peggio – ha spiegato – è la mancanza di possibilità di esprimermi”. Nadezhda Tolonnikova, Maria Aluokhina e Yekaterina Samutevich, da cinque mesi in carcere per aver inscenato una ‘messa-concerto’ di protesta nella cattedrale di Mosca, sono state condannate a due anni di carcere il 17 agosto. Il processo d’appello inizierà il 1 ottobre.