Bersani ad Alfano: Noi di Batman non ne abbiamo

“No alle ammucchiate”: è quanto ha scandito il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un’intervista concessa oggi al Messaggero per sconfessare il “giochino” di quanti hanno letto nella vicenda Lazio la degenerazione indistinta di tutti i partiti. Un’accusa che il democratico ha rimandato al mittente perché, ha affermato con orgoglio rivolgendosi direttamente ad Angelino AlfanoNoi di Batman non ne abbiamo”. E sulle soluzioni da mettere in atto per scongiurare il ripetersi di scandali del genere: “Bisogna riflettere sul regionalismoha spiegato Bersani – L’autonomia delle Regioni dovrà avere dei contrappesi”.

No a condanne indistinte“Il caso Lazio ha rivelato aspetti assolutamente sconvolgenti e indecorosi. Una vicenda drammatica e tristissima. Anche noi del Pd vogliamo trarne un insegnamento, ma non accettiamo di essere messi nel mucchio, noi di Fiorito non ne abbiamo”. E’ quanto ha dichiarato oggi il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un’intervista rilasciata al quotidiano romano Il Messaggero, a poche ore di distanza dalle dimissioni rassegnate da Renata Polverini alla Pisana. Il democratico – che ieri ha incontrato i capigruppo regionali del suo partito – sa che questo è tempo di autocritica, ma non accetta la condanna indistinta. “Abbiamo riconosciuto con il gruppo dirigente del Lazio l’errore di non aver ribaltato il tavolo davanti a un incremento sconsiderato dei fondi per i gruppi – ha detto Bersani – Riconosco però al gruppo dirigente del Lazio di aver avuto una reazione coerente nel mettere online i nostri conti e nell’aver testimoniato la differenza tra chi spende soldi per dei manifesti sulla sanità e chi se li mette su un conto privato e ci mangia le ostriche”.

La replica ad Alfano – Una distinzione rimarcata anche più avanti, quando l’intervistatrice gli ha chiesto un commento sulla proposta avanzata ieri da Angelino Alfano di “licenziare” tutti i consiglieri regionali uscenti del Lazio: “Questa di Alfano è una provocazione che respingo al mittente – ha tagliato corto il segretario del Pd – Perché questi hanno sguazzato nel fango e ora lo stanno mettendo nel ventilatore. Possiamo aver fatto degli errori ma noi, lo ripeto, di Fiorito non ne abbiamo”. Una considerazione cedevole, con la quale il segretario dimostra di aver rimosso gli scandali (tutti “democratici”) che hanno investito Filippo Penati e Luigi Lusi“Nessuna ammucchiata, questo non lo consento – ha ribadito Pier Luigi Bersani – Detto ciò, è chiaro che si pone un problema di ordine generale. Queste cose non è che non devono succedere, non devono poter succedere”.

La deriva del regionalismo – E come? Con una ricetta snella da mettere subito in atto: “Primo – ha spiegato il democratico – bisogna darsi una regola che dia costi basici per tutte le strutture territoriali. Secondo punto, la trasparenza. Tutte queste spese, non solo i rendiconti, ma anche le loro specificazioni – ha precisato – devono essere messi online per legge. Terzo, deve esserci un controllo esterno: della Corte dei Conti, di un altro soggetto, ma ci deve essere”. Non basta, per Bersani è necessario intervenire anche a livello a livello centrale: “Bisogna riflettere sul regionalismoha detto –  Perché negli ultimi dieci anni, e lo dice uno che ha fatto il presidente di Regione ed è sempre stato autonomista convinto, c’è stata una deriva per rispondere al rischio secessione della Lega. Abbiamo imbastito un’organizzazione dello Stato e un livello di autonomia delle Regioni – ha riconosciuto il segretario del Pd – che non ha contrappesi né razionalità”.

Maria Saporito