Lombardia: Pdl e Lega al fianco di Formigoni

L’onda d’urto dello scandalo che ha travolto la giunta Polverini nel Lazio ha già raggiunto la Lombardia. Dove i consiglieri di opposizione del Pirellone stanno meditando di dimettersi in blocco per favorire la “detronizzazione” del governatore Roberto Formigoni. Una mossa che – seppure trovasse seguito nei fatti – si risolverebbe in un nulla di fatto poiché a “blindare” il ciellino ci sono i numeri di una maggioranza rocciosa, indisponibile a cedere.

Alfano difende Formigoni – La Lombardia come il Lazio? A sbugiardare il parallelo tracciato da quanti, all’indomani della “capitolazione” di Renata Polverini alla Pisana, hanno chiesto al governatore Formigoni di fare un passo indietro, è stato ieri il segretario del Pdl, Angelino Alfano“Formigoni non ha nessuna ragione per dimettersi – ha affermato l’ex Guardasigilli – Credo che le due vicende non abbiano niente in comune. La Polverini si è dimessa perché ha ritenuto giustamente che quel Consiglio le avrebbe impedito di fare le riforme. Per il resto vige la presunzione di innocenza. E ricordo che Formigoni – ha aggiunto Alfano – è stato assolto dodici volte da tribunali della Repubblica”. 

Regole diverse – A rimarcare il concetto il vice di Formigoni alla Regione, il leghista Andrea Gibelli: “Lega e Pdl non hanno nulla da nascondere – ha spiegato il padano – Le spese che sono autorizzabili nel Lazio non sono ammissibili in Lombardia. Le regole di sistema sono totalmente diverse: nessuno può andare in un negozio o comprare una cosa per sé perché non è possibile usare i soldi per uso personale. E se porto a cena il presidente della Provincia per ragioni istituzionali – ha aggiunto il vicepresidente della Lombardia – posso farlo presentando una fattura. In Lazio non c’era l’obbligo di rendicontazione e c’erano somme inaccettabili per ogni singolo consigliere”.

Il consiglio di Daniela – Un “cordone di sicurezza” smagliato solo da Daniela Santanchè, che – interpellata ieri da Tgcom24 sull’argomento – ha palesato una posizione diversa: “Formigoni? E’ un bravissimo presidente di Regione – ha riconosciuto la pidiellina – ma forse sotto il profilo etico ha commesso qualche leggerezza. Nei suoi panni mi sarei già dimessa. Credo che un passo indietro dovrebbe farlo”. Un consiglio che il ciellino non sembra minimamente intenzionato a seguire. Anzi: a chi gli ha chiesto un commento sulla ventilata minaccia, da parte dei consiglieri d’opposizione, di rassegnare in blocco le dimissioni: “Se si verificasse questa eventualità – ha risposto serafico il governatore – credo che ci saranno delle surroghe e subentreranno i secondi degli eletti”.

Maria Saporito