Ruby, parla il padre: Nella vita voleva solo soldi – Nella vita Ruby “voleva i soldi”. A dichiararlo è Mohamed El Marough, il padre della giovane marocchina, sentito questa mattina dai giudici della quinta sezione penale di Milano come testimone nel procedimento parallelo a quello che coinvolge Silvio Berlusconi e che vede imputati Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede, accusati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione anche minorile. “Siamo povera gente. Io volevo che lei vivesse dignitosamente, che studiasse e avesse un lavoro, che vivesse a casa con noi”, ha detto l’uomo rispondendo alle domande del pm Antonio Sangermano. L’uomo ha spiegato di avere ricevuto “solo una volta” dei soldi dalla figlia e ha parlato di circa 500 euro. Mohammed el Mahroug ha parlato di una ragazza ribelle, che ha cominciato a scappare da scuola quando aveva quattordici o quindici anni. “Non ho nessun legame di parentela con Mubarak”, ha ribadito all’inizio della sua testimonianza .
Per Mohamed El Marough il rischio di nuovi problemi giudiziari – Il padre di Ruby rischia, però, di essere incriminato per falsa testimonianza. L’uomo si è infatti trovato in difficoltà quando il pm Antonio Sangermano gli ha chiesto di chiarire per quale motivo, il 20 settembre 2010, parlando al telefono con Ruby l’aveva rassicurata dicendo di aver già spiegato a sua moglie (che sarebbe dovuta essere interrogata di lì a breve) di non dire nulla di Silvio. Il padre di Ruby ha in un primo momento detto di non sapere chi fosse, salvo poi ammettere che si riferiva a Berlusconi, ma precisando di aver appreso che si trattava dell’ex premier soltanto dalla lettura dei giornali. Circostanza, quest’ultima, impossibile dal momento che i primi articoli sui festini a luci rosse sarebbero usciti solo dopo. Per questo, la presidente dei giuidici della V sezione penale di Milano, ha prospettato per Mohamed El Marough il rischio di essere incriminato: ”Non sta dicendo la verità, rischia un’incriminazione per falsa testimonianza”, ha ammonito il giudice.