Condannato nella giornata di ieri a 4 anni di reclusione per corruzione aggravata dalla finalità mafiosa, nello specifico corruzione da parte di una cosca calabrese, il magistrato Giancarlo Giusti, sospeso dal Csm, ha tentato il suicidio con la corda del suo accappatoio e dei tranquillanti. Raggiunto per tempo l’uomo, 45 anni, ex gip di Palmi, è ora in gravi condizioni in ospedale.
Il tentato suicidio è stato annunciato dal segretario generale della Uil Penitenziari Eugenio Sarno che ha però dato un annuncio sbagliato: il segretario generale ha infatti parlato del suicidio di un altro magistrato calabrese, Vincenzo Giglio, anche lui coinvolto nell’inchiesta di collusione con la ‘ndrangheta. Sul terribile scambio di persona è stata aperta un’inchiesta, dopo che anche le famiglie dei due magistrati coinvolti hanno chiesto chiarezza. Giancarlo Giusti è stato condannato a 4 anni per aver accettato soggiorni di lusso e escort pagati dalla mafia in cambio di favori da parte del magistrato.