Il colpo di pistola sparato alla testa e che avrebbe ucciso Moammar Gheddafi non sarebbe stato sparato dalle Brigate rivoluzionarie libiche bensì da un agente straniero, forse francese. A quasi un anno dalla sua morte, avvenuta il 20 ottobre scorso, il caso dell’uccisione di Gheddafi desta ancora molti sospetti, in Libia molte volte è stata essa in dubbio la versione ufficiale dei fatti sulla fine del Colonello e questa volta è lo stesso Mahmoud Jibril, ex premier del governo transitorio e ad oggi in lizza per le nuove elezioni, a tirar fuori una nuova versione: un complotto ordito da un servizio segreto estero.
“Fu un agente straniero mischiato alle brigate rivoluzionarie a uccidere Gheddafi”, avrebbe dichiarato Jibril. La risposta più diffusa a questo tipo di allusione è che se si tratta di un agente straniero, quasi sicuramente si tratta di un francese. Questo perché l’allora presidente Sarkozy aveva tutti i motivi per volere la fine del Colonello che aveva minacciato di rivelare i dettagli dei sui rapporti con il presidente francese. La versione sarebbe sostenuta anche da quanto dichiarato da El Obeidi, l’allora responsabile per i rapporti con le agenzie di informazione internazionali, che sostiene che “fu proprio il presidente siriano a passare il numero del satellitare di Gheddafi agli 007 francesi”.
I. F.