Madrid, Spagna, “el pueblo” marcia al grido di “Ocupa el Congreso”, chiede le dimissioni del governo Rajoy, regolarmente eletto, ma colpevole secondo i movimentisti di aver operato una serie di tagli insostenibili per la popolazione. E così gli indignados del 29s, prosecuzione naturale del 25s, affrontano ancora una volta a muso duro la polizia, che risponde per le rime. La protesta spagnola, identificata con i numeri dei giorni e la lettera del mese in cui si svolge non accenna a fermarsi. Ed anzi ieri ha travalicato i confini spagnoli,” sbocciando” nello stesso giorno anche a Lisbona, capitale del limitrofo Portogallo.
Nella Plaza de Neptuno di Madrid 24 ore fa si dice fossero oltre 20.000. Ma per il governo erano poco più di un quinto, circa 4500. Un dato, a dire il vero, duramente contestato dal popolo della rete. La polizia durante la protesta ha effettuato alcune cariche. Un video postato su YouTube dagli attivisti, mostra la ricerca degli indignados da parte delle forze dell’ordine che sarebbero entrati anche in locali privati, come ad esempio i bar. E’ scappata qualche manganellata. D’altra parte la tensione sociale è ai massimi livelli. Il popolo sente il diritto di protestare contro una condizione di estrema austerità certamente non voluta, ma soprattutto non causata da esso, imputando la colpa al volere delle banche e delle grosse istituzioni finanziarie internazionali. La responsabilità del governo spagnolo, invece, secondo il 29s, è stata quella di essersi piegati ai loro voleri.
In 300 attorno al Parlamento italiano. Il 29 settembre, pur in tonmo decisamente minore, è stato anche il giorno dell’Italia. Dopo un coordinamento durato mesi, messo in piedi tramite facebook alla la pagina “Catena umana davanti al Parlamento Italiano”, ieri circa 300 persone si sono ritrovate davanti al Parlamento italiano, iniziando un presidio, fortunatamente del tutto inoffensivo. I manifestanti infatti hanno predicato fin dall’inizio una rivoluzione “pacifica”, ottenendo un seguito, ad oggi, di oltre 38 mila utenti sul noto social network. Si presentano come “cittadini italiani, padri e madri, figli e nipoti”, che si muovono e comunicano attraverso il web, ma capaci di riunirsi anche fisicamente, cosa che, spiegano sulla loro pagina, è già avvenuta in varie città.
A.S.