Nessuno tiri il Professore per la giacchetta: è quanto ha sostanzialmente detto ieri il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervenendo al programma televisivo Che tempo che fa. L’ex ad di Intesa San Paolo ha mostrato qualche insofferenza per il dibattito scatenatosi all’indomani delle dichiarazioni rilasciate da Mario Monti dall’America. Quelle in cui il premier sembra aver aperto (per la prima volta) alla possibilità di prolungare il suo impegno in politica.
Monti e la politica – “Trovo non molto giusto usare Monti come sigla elettorale. Monti ha segnato l’inizio di una nuova fase, ha costruito basi robuste per la terza Repubblica. Le sue parole sono state un gesto di rassicurazione”. Il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ospite del programma Che tempo che fa (su Rai3), ha fornito ieri il suo contributo al dibattito incentrato sulla possibilità di un Monti-bis. L’opzione che il Professore rimanga alla guida del Paese, seppur non completamente sconfessata dall’ex banchiere, lo ha comunque spinto a sottolineare il ruolo di presunta “terzietà” del presidente del Consiglio nel quadro politico nazionale.
Il nodo Fiat – Interpellato, invece, sulla difficile situazione economica: “Confermiamo la nostra tesi che già l’anno prossimo l’Italia possa tornare a zero e annullare la recessione“, ha dichiarato il ministro. “L’importante nei prossimi mesi – ha aggiunto – è parlare dell’Italia che vogliamo. Il Paese se la può giocare alla grande”. Inevitabile anche un commento sulla vertenza Fiat, che ha allungato le distanze tra i sindacati e l’azienda torinese ed esasperato le preoccupazioni dei dipendenti del Lingotto. “Ci aspettiamo che dimostri che anche dall’Italia si possono fare macchine di successo in Europa – ha detto Corrado Passera – La Fiat sta molto meglio di tanti anni fa e dobbiamo esserne tutti contenti: ha successo negli Usa, ha qualche problema in Europa, ma in Italia può fare esportazione“.
No all’assistenzialismo – E sulla possibilità che il governo conceda ulteriori aiuti alla maison piemontese, come paventato da molti osservatori: “Non credo che lo chiederanno e non saremmo disposti a darli – ha tagliato corto il responsabile dello Sviluppo economico – Se possiamo fare qualcosa per favorire le esportazioni delle imprese italiane lo faremo, se ragionevole”.
Maria Saporito