L’insolito asse Cgil-Confindustria si è cementato intorno alla questione fiscale. A pochi giorni di distanza dalle dichiarazioni rilasciate dal numero uno degli industriali, Giorgio Squinzi, in riferimento all’eccessivo peso tributario che soffocherebbe le imprese, a dare man forte al suo ragionamento è stata ieri la leader della Cgil, Susanna Camusso. Non solo: la sindacalista – che è tornata a sponsorizzare la patrimoniale – ha invitato il governo ad avviare misure tempestive per contrastare l’evasione fiscale e la corruzione perché, ha spiegato: “sono una agganciata all’altra”.
Meno tasse per i lavoratori – “Ha ragione Giorgio Squinzi. In Italia il peso fiscale è troppo alto e va decisa una sua redistribuzione”. E’ quanto ha dichiarato ieri il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ai giornalisti che l’hanno intercettata a Mestre, a conclusione di un vertice con i rappresentanti locali del sindacato. “Da lungo tempo diciamo che è il tema principale – ha confermato la Camusso – Ma riguarda anche chi paga le tasse, e cioè i lavoratori, non solo le aziende”.
Misure anti-corruzione – “Occorre tornare a una serie di restrizioni sulla gestione dei bilanci delle imprese per evitare la costruzione di fondi neri che sono la via che portano alla corruzione – ha poi sottolineato la sindacalista – Bisogna colpire l’evasione fiscale e la corruzione, che sono una agganciata all’altra”. E sui continui temporeggiamenti sulla legge anti-corruzione in sede parlamentare: “Ci sono voluti 15 giorni per cambiare il destino dei pensionati – ha osservato piccata Susanna Camusso – ma in due anni non è ancora stata fatta la legge anti-corruzione. Questo la dice lunga”.
Maria Saporito